L’ENERGIA RINNOVABILE COME VERO TOCCASANA ENERGETICO ITALIANO

INTRODUZIONE

I media che vanno per la maggiore occupano intere pagine per magnificare i sorprendenti risultati ottenuti e quelli prossimi a realizzarsi per la produzione di energia elettrica con sistemi di pannelli solari e pale eoliche. VI si notano fotografie molto significative di enormi distese di terreno agricolo interamente occupate da una innumerevole quantità di pannelli esposti al sole mentre dei bellissimi panorami sia marini che montani risultano sede di verticali e lunghe aste metalliche che si ammirano da lontano avendo in alto le ruotanti eliche della lunghezza tanto smisurata da oltrepassare il centinaio di metri.

LA COPERTURA DEL FABBISOGNO ENERGETICO

Nel campo delle prospettive di immediato incremento delle strutture prima citate , i giornalisti si contendono le modalità per assicurare che quella descritta, tra breve coprirà totalmente il fabbisogno italiano di energia elettrica.
Personalmente io sarei di tutt’altro parere e, come motivazione iniziale, io citerei subito l’errata presunzione che una una complessa struttura come quella, sia funzionale essendo composta da un numero infinitamente grande di piccolissime strutture sparse in tutte le parti d’Italia e gestite da una moltitudine di persone che nulla sanno della gestione stessa.
Un vecchio proverbio la dice lunga: “tantissime piccole cose non fanno mai una grande cosa”.
Io sono convinto che la gestione di un numero stragrande di piccole e piccolissime centrali di produzione di energia elettrica, prima o dopo daranno problemi enormi.

LE SOLUZIONI PIU’ O MENO RAZIONALI

Una motivazione del mio dissenso personale sull’efficacia delle strutture basate i raggi solari ed il vento, è data dalle quantità di corrente del citato tipo “rinnovabile” che viene dichiarata come possibile e sufficiente senza però tener conto del difetto fondamentale delle strutture stesse e cioè i pannelli solari e le pale eoliche producono solo in tempi obbligati che ovviamente non corrispondono a quelli di utilizzazione mentre non esistono accumulatori di capacità sufficiente per accumulare i grandi volumi di corrente necessari per la compensazione temporale.


Da questo difetto deriva una conseguenza pratica determinante: le strutture citate accusano una perdita di energia elettrica pari al 30% del totale prodotto. Ne deriva che Il fatto che l’energia di cui si parla sia considerata a costo zero, crea la convinzione che la perdita occulta non rivesta alcuna importanza non producendo, nella realtà, nessuna danno economico. L’obbiezione logica a questa osservazione si basa su un principio di base che precisa tassativamente che in natura si devono evitare le perdite di energia di ogni tipo prescindendo totalmente dall’aspetto economico dovendo invece far conto che nessuna energia naturale deve essere sciupata inutilmente rappresentando invece un bene della massima importanza tanto è vero che in tutto il mondo gli studi importanti sono in gran parte dedicati alla ricerca spasmodica di produzione degli enormi quantitativi di energia elettrica necessari per la sussistenza della vita moderna. Anche nel caso dei pannelli, il rubare alla campagna il sole ,per lei essenziale, e poi lasciarlo andare perduto nel nulla non é senz’altro una cosa da poco facendo parte anch’essa a quella stessa indisciplina cha ha provocato all’ambiente danni oggi quasi irreparabili.

LA MANUTENZIONE DEI MILLE IMPIANTI DI PRODUZIONE

Un altro problema è quello della manutenzione di questa immensità di elementi. Penso alla polvere che si deposita nei pannelli e che si potrebbe pensare dia sufficiente ogni tanto la pioggia per dare una pulitina a quelle immense superfici di ettari di campagna ricoperta di pannelli, mentre invece sui pannelli stessi, attraverso gli anni, si deposita una polvere fine e stabile che provoca ulteriori danni energetici che accusano perdite al di sopra del 30 % già citato.

Un altro fattore da tener presente è la non impossibile necessità di sostituzione di eventuali strutture che non funzionano, alla demolizione degli elemento obsoleti che devono essere sostituiti dai nuovi tipi ed allora bisogna pensare allo smaltimento di enormi superfici di vetri e di elementi metallici di sostegno.
Non parliamo delle pale eoliche alte 150 m. Si tratta di elementi in continuo movimento che avranno comunque bisogno di manutenzione per la lubrificazione e la riparazione di eventuali guasti da eseguirsi risalendo l’altissima asta verticale visto che le gru montate su autotreni non hanno altezze sufficienti e quindi sdarebbe necessario l’uso di apparecchiature complicatissime come l’uso di elicotteri o di droni.

L’ERRORE MADORNALE E LA RISOLUZIONE VERA

Infine l’errore madornale, che ricorre in tutte discussioni, riguarda i grandi numeri e cioè il quantitativo totale del fabbisogno attuale e futuro di energia elettrica che ammonta a quantitativi elevatissimi ed impossibili da soddisfare tramite le citate produzioni del tipo rinnovabile di cui si è detto soprattutto a causa del continuo e progressivo aumento delle novità in tutti i campi dello scibile umano che necessitano inevitabilmente di nuovi e crescenti consumi di corrente elettrica.


E’ pacifico che. allo stato di conoscenza attuale la vera copertura del futuro fabbisogno di energia elettrica non può che derivare dalle centrali nucleari.

Detto questo, io sosterrei che si dovrebbe fermarsi con la costruzione di centraline dette ad energia rinnovabile come i pannelli solari e le pale eoliche e cominciare subito a studiare la realizzazione di quelle nucleari.

Nel frattempo sussiste una necessità da soddisfare al più presto l’organizzazione della gestione dell’esistente situazione composta di mille e mille strutture abbandonate a sè stesse ed inoltre ad una rete di cavi atta al trasporto delle enormi quantità di corrente elettrica. Basterà pensare al movimento dell’enorme parco di automobili con motore a scoppio e ad un corrispondente numero di automobili elettriche : come farvi fronte? Forse con i pannelli solari ?
La soluzione è chiara : l’Italia ha perduto anni d‘oro durante i quali avrebbe potuto, come le altre nazioni europee e non , fare una buona esperienza in campo nucleare onde giungere alla costruzione di centrali nucleari che in numero ridotto e senza emissione di residui pericolosi, riuscissero a produrre l’energia elettrica necessaria e con prezzi specifici bassi nel mentre il costo dell’energia Italiana é tra i più alti di tutti gli altri paesi comportando anche un notevole costo dei manufatti da esportae all’estero e che costituiscono una delle più importanti attivitá redditizie italiane fortemente compromesse nel commercio con l’estero soprattutto in questi tempi con l’applicazione dei nuovi dazi.