LE VISIONI IMMAGINARIE

#PAREIDOLIA – UN FENOMENO DIFFUSO IN TUTTO IL MONDO

INTRODUZIONE

Io ho spesso, ad occhi chiusi o di notte al buio, delle visioni che appaiono nella mia mente come immagini statiche ma complete di particolari minuti, dei colori e delle ombre come si trattasse di fotografie a colori poste davanti ai miei occhi.

Io mi sono spesso chiesto la motivazione e le modalità di creazione di queste immagini che io vedo chiaramente con colori, ombre, dettagli ecc. da quando ero giovanissimo fino ad oggi senza trovarvi mai una ragione.
Ora, raggiunta un’età avanzatissima, penso sia giunta l’ora per cercare di definire oppure di trovare delle motivazioni logiche di questo fenomeno che nessuna delle persone da mè interpellate le ha mai provate.
Quello di cui sto parlando sono le immagini che appaiono e spariscono ma sono sempre immagini ben definite ed è di queste io vorrei discutere.

LE IMMAGINI

Se vado a fondo della questione in generale, mi accorgo che l’elemento immagine è stato sempre uno degli oggetti principali della mia intelligenza. Lasciando perdere la fanciullezza di cui non ho ricordi precisi ma ragionando del periodo che va dalle scuole medie in avanti, io sono convinto che l’argomento che mi ha magiormente interessato riguarda n. proprio le immagini. Penso che il ragionamento valga per tutti gli esseri viventi e che in realtà i nostri discorsi, i ragionamenti, il lavoro svolto ecc. ecc., partono quasi tutti dall’immagine che in quel momento é lì davanti a noi oppure scientemente dall’importanza di ciò che si sta trattando nella nostra fantasia dove le immagini, anche se non sono direttamente visibili, vengono sicuramente create nel corso della elaborazione del momento. Se poi io passo in rassegna tutto quello che io ho imparato fuori o dentro la scuola, io credo fosse basato sempre o quasi sempre sulle immagini tanto è vero che i ciechi che non vedono sono obbligati a crearsi un’immagine di pura fantasia con il tocco delle dita ma si tratta sempre di un oggetto rappresentato in qualche modo dall’intelligenza al posto dell’immagine visiva di ciò di cui si sta man mano ragionando e quindi delle immagini stesse.
Ora basterà passare in rassegna tutte le attività della mente per accertare che, per fare un ragionamento soprattutto se innovativo rispetto alla norma, ci si deve servire sempre di immagini essendo impossibile esaminare qualunque fatto vero o immaginario, descrivere una cosa senza prima aver creato la sua immagine virtuale o segnata su un foglio di carta con la penne .e quindi di un’immagine.
Anche per la matematica, perfino quella elementare, si ripartirebbe sempre da oggetti che non possono essere rappresentati da altro se non dalla loro immagine. Al riguardato quando la maestra alle scuole elementari ci ha spiegato le operazioni elementari lo ha fatto con degli oggetti (per esempio fagioli) dimostrando di fatto che tre più due fa cinque. La prova pratica veniva fatta dalle immagini rispettivamente di tre e di due fagioli ed infine di quella di cinque fagioli corrispondenti alla somma . Sempre si trattava di immagini.
La dimostrazione più bella dell’importanza delle immagini la ha data il cinema. Si sa che la visione delle scene di movimento che si ammirano, sono composte da una serie di immagini che appaiono una dopo l’altra in tutta fretta ma che sono delle immagini diverse tra di loro e questa diversità abbinata alla loro persistemnza nella retina del nostro occhio danno la sensazione precisa del moto delle figure dello schermo. E qui salta all’occhio un’altra prova importante. La natura era tanto cosciente dell’importanza di ciò di cui si sta discutendo che ha dotato l’occhio umano di una comodissima caratteristica che è quella della persistenza dell’immagine per un tempo di alcuni istanti. Noi non ce ne accorgiamo quando guardiamo una cosa in movimento: anche se chiudessimo subito gli occhi essa rimarrebbe incisa essendo ferma nella nostra mente per darci il modo di esaminarla per bene. Senza questa prerogativa non esisterebbe né il cinema né la televisione. Quanto detto è stato creato apposta per poter far risaltare uno dei mille pregi dell’immagine.
Si deve anche rendersi conto degli effetti che provoca l’immagine su una persona. Quando si vede una bella immagine sia di un panorama, sia di una bella opera d’arte, sia un bel fiore, quella visione fa provare una grande gioia, Tutto ciò per non citare le altre mille cose che derivano da una figura tanto più se semovente. Il contrario avviene con le immagine truci da cui deriva solo tristezza. Tutto questo fa capire quale grande importanza abbia l’immagine.
Fatta questa considerazione, diventa logico capire perché il mio cervello crei addirittura la visione di immagini inesistenti nella realtà ed in più di quelle che, in una quantità enorme, tutti noi utilizziamo nella nostra vita . La motivazione è semplicemente dovuta a detta importanza fondamentale che rappresenta la base di ogni essere vivente così come diventa normale che un cervello, una mente, che sia di per sè preparata ad essere circondata da quella moltitudine, si sente obbligata anche ad esserlo nei momenti di ozio che sono proprio quelli di cui raccontavo all’inizio del racconto. Insomma : quando il mio cervello giace in ozio completo allora provvede a creare immagini e scene anche ad occhi chiusi.

IL PARERE ESPRESSO DA AI (intelligenza artificiale)

Per cercare notizie del fenomeno ho interpellato AI (intelligenza artificiale) ed ho avuto risultati stupefacenti: si tratta di un un fenomeno diffuso tanto da essere stato studiato e battezzato con il nome di “PAREIDOLIA”
La spiegazione letterale fornita da AI è la seguente:
“La pareidolia è la tendenza istintiva e automatica del cervello a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate, l’associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna (il “sembiante della luna”) oppure l’associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon.”

CONCLUSIONI

A questo punto la conclusione del mio racconto arriva a due risultati.
In primo luogo le mie visioni non sono niente di eccezionale visto e considerato che sussistono molte persone che le hanno in maniera del tutto analoga alla mia.
In secondo luogo a me risulta che la natura, che io considero come l’autrice di tutto quello che esiste e che è straordinariamente efficiente in tutte le sue manifestazioni, abbia deciso lei che devono esistere quelle immagini incognite che nessuno conosce ma che io mi sono sempre divertito ad ammirare di notte ed anche ad occhi chiusi.