
INTRODUZIONE
Una delle preoccupazioni che, ai nostri giorni, ci assillano è il desiderio di possedere molto denaro che viene visto come l’unico toccasana di una bella vita.
Era questa la fissazione di Mario un giovane che, pensandolo in modo assoluto, era arrivato ad una trentina d’anni senza aver portato a buon termine quella sua fissazione ed invece, non essendo riuscito nè a finire qualche studio all’infuori di quello che la legge gli imponeva, nè eseguire nessuna di quelle attività che la sua mente gli prospettava in linea di massima senza però aver raggiunto mai alcun vantaggio reale tanto è vero che viveva ancora a spese totali dei vecchi genitori, egli stava sempre nell’attesa, ritenuta un’assoluta verità, che la sua mente gli illustrasse quella modalità, di cui era fortemente certo, per realizzare quel famoso gruzzoletto atto a sistemarlo per tutta la sua vita. Come vedremo nel seguito, il colmo è rappresentato dalla constatazione che, anche se si presentasse la occasione del miracolo che facesse cadere dall’alto il famoso gruzzoletto, Mario non avrebbe nemmeno quel minimo di astuzia necessaria per per poter sfruttarlo nella maniera giusta.
LA PROFESSIONE DI TAXISTA
Gli anni passavano ma egli non disperava mai, anzi nella sua mente trovavano posto le possibilità le più suscettibili di grandi successi economici quando d’improvviso vide tutto in chiaro.
Gli era stato proposto di fare il conducente di un taxi per una ditta dI primaria importanza essendo anche specializzata nel servizio di persone tanto altolocate da non disporre di automobili in proprietà preferendo utilizzare l’affitto di taxi di ottima qualità sia per la bellezza delle vetture che dovevano essere lussuose ed anche del personale di guida preferendo giovani prestanti in quanto sussisteva nei clienti il timore di subire assalti da malviventi.
Allo scopo, al momento di proporre l’assunzione a Mario, gli richiesero come condizione la sua costituzione robusta ed inoltre il permesso di portare con sè una pistola regolarmente denunciata alla polizia.
Si potrebbe fin da allora sostenere che Mario sarebbe senza dubbio caduto in disavventure delle più tragiche accusando un modo di ragionare del tutto fuori luogo e fuori della realtà del momento in base al quale un autista predestinato ad accompagnare personaggi importanti avrebbe dovuto senza dubbio possedere quelle qualità che a lui mancavano in toto. Infatti il suo impegno riguardava il trasporto di persone qualificate, accompagnandole in locali di particolari caratteristiche ed aventi delle funzioni di primo piano in campo politico , industriale oppure caratterizzate da gran lusso.
Per tutte queste ragioni ed anche per altre per si giustificava c la necessitá del
porto d’armi compresa l’ avvenuta frequentazione di poligoni di tiro dove apprendere e sperimentare personalmente l’uso della pistola.
Per Mario quella descritta era l’occasione sognata e, assolto tutto quanto richiesto, ebbe la soddisfazione di uno stipendio di per sè consistente ma soprattutto della presumibile occasione che egli aspettava da un decennio diveder piovere dal cielo il famoso gruzzoletto.
LA TANTO AGOGNATA POSSIBILITA’ DI AZIONE SPECIFICA
Mario finalmente iniziò il suo primo ed importante lavoro. Come spiegato, il taxi svolgeva una attività del tutto particolare essendo tutte le automobili molto grandi e soprattutto munite di una barriera di divisione dalle poltrone degli ospiti totalmente isolati e quindi per consentire loro di parlare ad alta voce senza essere sentiti da nessuno. In questo incarico gli capitò di trasportare personalità di diversa tipologia ma sempre aventi delle caratteristiche notevoli come presenza e come comportamento.
In particolare egli ebbe modo di avere nel taxi due anziani coniugi da trasportare in diverse parti della città tra le quali anche di depositarli all’ingresso di una banca per poi restare ad aspettarli fino alla loro uscita dalla banca stessa per riportarli alla loro casa. Ogni volta Mario, fatti accomodare nei sedili posteriori, chiudeva il pannello trasparente in modo da separarli da sè stesso. L’automobile era dotata di un sistema che garantiva una perfetta insonorizzazione, effetto che presentava delle qualità per cui il sistema si distingueva dagli altri essendo reclamizzato in vari modi di pubblicità per la notevole garanzia di segretezza della clientela.
ANNULLARE L’INSONORIZZAZIONE TOTALE DEI CLIENTI FACOLTOSI
Mario però moriva dalla voglia di poter sentire i discorsi soprattutto delle persone che apparivano molto ricche. La motivazione era chiara : Mario aspettava da una vita che gli si presentasse un’occasione straordinaria per fare soldi e gli apparve chiaramente che tale situazione non poteva che derivare dai discorsi dei danarosi clienti del taxi che egli stesso guidava.
Allo scopo aveva predisposto un legnetto di dimensioni appropriate per essere messo in basso nella corsia della paratoia trasparente di isolamento ma facendo in modo che la stessa non riuscisse a giungere in fondo alla sua corsa di discesa ma si fermasse lasciando una fessura di alcuni centimetri tramite la quale egli , quando voleva, poteva ascoltare bene i discorsi dei clienti.
Utilizzando bene il dispositivo del legnetto, ogni volta che trasportava in banca i due anziani coniugi riuscì a capire che avevano un problema di conservazione dell’ampio capitale già depositato in tale banca. Dai loro discorsi risultava chiarissima l’intenzione di prelevarlo in gran quantità per investirlo in qualcosa di più sicuro del loro pacchetto di azioni il cui valore era diventato negativo per cui diminuivano progressivamente di alore del momento. Il loro consigliere aveva suggerito di prelevarne una buona quantità di denaro e, immediatamente, reinvestirla in lingotti d’oro il cui valore in quel periodo stava crescendo ogni giorno di più. Infatti il trasporto con il taxi effettuato con la guida di Mario consisteva nell’accesso alla banca per effettuare un prelievo che poi, sempre tramite il trasporto in taxi, aveva luogo l’accesso alla ditta che vendeva i lingotti d’oro accuratamente posti in scatole di cartone molto pesanti da trasportare nel taxi. In quella occasione veniva pregato Mario di dare una mano per il trasporto.
In poche parole a Mario capitava di trasportare più volte dei lingotti d’oro nella cassaforte che i signori avevano fatta murare in una parete della loro casa. Eglio alle volte successive alla prima sveva disposto che le scatole molto pesanti non fossero affatto riposte sui sedili posteriori della lussuosa automobile ma invece fossero depositati nel capiente bagagliaio che costituiva la sede più adatta a contenere pacchi così pesanti. Quando poi, essendo giunti alla casa di abitazione dei due sposi, egli provvedeva a scaricare i pacchi egli riusciva riuscendo, molto astutamente, a dimenticarne ogni tanto uno nell’automobile potendo quindi portarselo a casa mentre i due anziani sposi non si curavano affatto di contare pacchi , vista la massima fiducia che avevano per Mario che li aveva trasportati più e più volte iper inserirli poi ordinatamente nella cassaforte.
In questo modo Mario era riuscito a rubare in tre viaggi successivi, tre pacchi ognuno dei quali conteneva due lingotti da 250 grammi cadauno. In totale era riuscito a possedere un chilo e mezzo d’oro per un valore di circa 1200000 euro cioè una vera sostanza come del resto era da sempre convinto avesse ad accadere nella realtà. Dentro di sè continuava a ripetersi che si trattava di una vera giustizia voluta dal cielo di poter togliere a due vecchi del denaro di cui non sapevano cosa farsene ed averlo consegnato in mano a sè stesso che ne aveva tanto bisogno per i grandi programmi che gli frullavano nella mente.
MARIO, DIVENTATO RICCO, CAMBIA ABITAZIONE E CESSA DI FARE IL TAXISTA
Vistosi ormai ricco Mario si licenziò dal lavoro e cambiò abitazione spostandosi in una città con l’intenzione di poter vivere da ricco sfondato.
Purtroppo, come si era già giudicato, l’intelligenza di Mario era lontana mille miglia dalla possibilità di poter organizzare un furto del genere di quello reale ed infatti non appena si presenta in banca a chiedere le modalitá per poter incassare il valore di un (puramente idealizzato) lingotto d’oro, si senti cadere dalle nuvole per delle regole così complesse da farlo convinto che lui, nella condizione di ladro di lingotti, mai e poi mai avrebbe potuto incassare qualche euro dalla vendita dei lingotti che si trovavano a casa sua. Infatti la banca comunicò una serie di obblighi legali necessari per la vendita. In particolare risultava da segnalare il nome della ditta oppure della persona che a suo tempo aveva composto il lingotto ed inoltre fornire nomi e date relative a tutte le compravendite internedie del lingotto che avevano avuto luogo in tutto il periodo di tempo che andava dalla data di costruzione del lingotto medesimo fino al giorno corrente, passaggi i cui dati per legge dovevano accuratamente essere registrati e trasmessi alle varie banche ed ai varki rivenditori ed inoltre che si accompagnavano sempre ai lingotti medesimi. Risultava pacifico che Mario non possedeva alcuna delle documentazioni da fornire ma soprattutto che non avrebbe mai potuto consegnare la sua carta di identità quale ultimo venditore, pena la sicurezza di venire arrestato come ladro colto in fragrante .
In pratica risultò chiarissimo che i egli non avrebbe mai e poi mai potuto introitare un solo euro da quella che , troppo ingenuamente, riteneva una semplice vendita dei lingotti.
In realtà tutta la faccenda della vendita corrisponderebbe esattamente al riconoscimento immediato del ladro che lo aveva rubato cioè di se stesso.
LA PESSIMA SITUAZIONE DEFINITIVA DI MARIO
ln realtà Mario si venne a trovare in una situazione tragica. Egli non sapeva più cosa fare per il suo lavoro di conduttore di taxi, nel disporre di una grande ricchezza come quella dei lingotti d’oro che in teoria valevano un immenso patrimonio ma che nella realtà non potevano costituire nemmeno un euro ma invece essere solo un grande peso . Non restava altra possibilità all’infuori ddella restituzione ai due autentici proprietari .
Nell’evidenza dei fatti raccontati finalmente Mario si dimostrò con un minimo di intelligenza perchè decise per l’unica cosa che restava da fare e cioè ritornare nella sua originaria città e consegnare alla polizia i lingotti d’oro giudicandoli come mera dimenticanza nel taxi dove sarebbero stati trovati alcuni lingotti d’oro rimasti dimenticati ma nell’attualità onestamente restituiti.
A sua volta Mario sarebbe stato sottoposto a processo per una mancata cura nello svolgere il suo lavoro di taxista ma non punibile perchè di fatto la merce smarrita era giá stata totalmente restituita ai proprietari.
Dopo qualche settimana Mario pensò di andare a salutare i due signori dei lingotti e li trovò tutti contenti della sua visita perchè volevano ringraziarlo in quanto, come del resto essi avevano sempre sostenuto, egli era la persona più onesta che mai, tanto più lo aveva dimostrato con la restituzione dei lingotti restati sul taxi. Egli aggiunse che, se loro avessero comprato un’automobile da conservare nel loro garage, egli ne sarebbe diventato il guidatore fisso e sempre disponibile per fare compagnia, fare dei lavoretti lì nella loro casa e soprattutto condurli con la loro automobile tutte le volte che avessero bisogno.
Detto fatto , Mario diventò l’uomo di fiducia dei due anziani risiedendo stabilmente nella loro casa come uomo tuttofare, di guida dell’automobile e soprattutto rimettendosi in mente la sua vecchia idea che finiva per tranquilizzarlo al solito modo: verrà un giorno in cui io sarò ricco. Questo non erta altro che il desiderio che da sempre frullava nella sua mente e, in quel momento, faceva affidamento nella possibilità di diventar erede di n immensa sostanza !
Peccato che, anche i questa ultima occasione, egli non fosse al corrente del testamento depositato dal notaio, con il quale i due anziani avevano ben precisato l’erede vero della .loro grande ricchezza e che tale erede non poteva in nessun caso estere egli stesso.
La conclusione del racconto è chiara: i sogni, quando sono troppo grandi, non si realizzano mai.