IL TRUFFATORE SCALTRO

INTRODUZIONE

Antonio è un personaggio senza scrupoli che ha passato la sua vita intessendo trame più o meno gravi ma dalle quali si è sempre salvato con l’eccezionale inventiva della sua mente atta a preservarlo dalla galera e nello stesso tempo ad accumulare tanto capitale. Vedremo che anche in questo caso riuscirà nel suo intento delittuoso di vendere due volte la sua casa di abitazione a due persone diversificate

Giunto ai sessant’anni ed essendo deceduta sua moglie ha deciso di porre termine al suo avventuroso modo di vivere emigrando in uno dei paesi latini del bengodi dopo aver trasformato in denaro contante la sua attività e tutti i suoi beni immobiliari.

Nel momento che viene qui raccontato Antonio ha via via venduto tutto ciò che possedeva compresa la sua attività ed anche i capannoni dove la stessa si svolgeva e, per poter realizzare il suo sogno, gli manca soltanto la vendita dell’ultimo pezzo prestigioso: la sua casa di abitazione composta da una bi-villa già residenza della sua famiglia composta da egli stesso e la moglie appena deceduta e di quella di suo figlio che da un paio d’anni si era trasferito in Austria con tutti i congiunti.

Attualmente egli ha estrema urgenza di vendere la bi-villa e ritirarsi, senza lasciare traccia, nel paradiso estero da lui sognato e ben definito nei particolari.

La sua efferata astuzia gli sta suggerendo una modalità, come il solito truffaldina, per poter realizzare presto il suo sogno alienando la casa con due modalità precise. Prima di tutto dovrebbe effettuare la vendita in un tempo breve, al fine di poter lasciare presto il suo paese. In secondo luogo vuole percepire dalla vendita della casa il massimo possibile e, in ogni caso, venderla assolutamente ad un prezzo pari al suo valore effettivo.

Raggiungere ambedue questi traguardi non è affatto facile in quanto per far presto ad allocare un edificio di grande valore come il suo, si è costretti a svendere cioè abbassare notevolmente il prezzo con un’operazione che l’astuto Antonio non ammette ma invece lo spinge a porre in atto tutta la sua arguzia truffaldina per farlo riuscire in pieno nel suo intento.

La decisione che prende è quella di dimezzare il prezzo di vendita della casa allo scopo di trovare subito l’acquirente allettato da un’offerta così favorevole ma per rientrare nel giusto introito di denaro decide anche di vendere due volte la casa a due personaggi diversificati. Detto in questi termini il programma di Antonio sembra assolutamente irrealizzabile non potendo intravvedere come si possa vendere due volte una stessa casa. Constateremo invece che Antonio riuscirà, come ha fatto in tutta la sua vita, a compiere ancora una ultima volta una colossale truffa che però gli permetta di fuggire all’estero con i soldi in tasca prima di venire scoperto.

LA VENDITA TRUFFALDINA DELLA CASA

Antonio deve vendere urgentemente la sua bi-villa. Si tratta di un edificio molto bello diviso in due parti simmetriche ed uguali, ubicato in prossimità del centro di un bellissimo paese chiaramente appartenente alla migliore tradizione abitativa toscana. Si tratta quindi di un immobile prezioso, bello e posto in fiorente paese turistico pertanto il suo valore venale è senza dubbio molto elevano il che comporterebbe molta difficoltà nel reperire un compratore. Così non è per un truffatore arguto e capace come Antonio che è invece sicuro di realizzare l’importo che si era prefissato.

Egli pubblica sui giornali una estesa pubblicità con foto della bi-villa e ad un prezzo di offerta corrispondente circa alla metà del suo giusto valore commerciale. Si tratta senza dubbio di una proposta estremamente allettante ed infatti si ottiene immediatamente la segnalazione di molte proposte di acquisto. A questo punto entra in ballo l’astuzia di Antonio. Vista l’abbondanza di possibili acquirenti egli sceglie con molta, molta accuratezza due personaggi. Il primo è Giovanni, un abitante del paese di cui è facile conoscere la buona disponibilità economica e la correttezza di comportamento. Per secondo possibile acquirente Antonio sceglie invece Jonh un americano che viene sempre in vacanza al paese del quale è tanto innamorato da aver da tempo in animo proprio l’acquisto di una bella casa come quella in oggetto che lo affascina veramente per il fatto di poter diventare proprietario di una casa cosi grande e bella per un prezzo veramente conveniente, visto e considerato che viene venduta per un importo di circa la metà del suo valore effettivo. Si noti subito la notevole diversità che caratterizza i due compratori : una persona del posto ben noto per essere parte di una famiglia tradizionale che gode della massima fiducia e che rappresenta la migliore tipologia di acquirente e data da una provata onestà e correttezza di comportamento, da un grande attaccamento e buona conoscenza dei luoghi nei quali si svolge l’acquisto. Il secondo acquirente e è un turista americano che conosce ben poco degli usi locali ed è caratterizzato soprattutto da una predilezione per l’ambiente e per l’aspetto turistico dei luoghi.

Seguono numerosi incontri, sopralluoghi e trattative con il paesano Giovanni e con l’Americano Jonh che terminano con la stesura di due contratti preliminari di compravendita della stessa casa a due persone diverse e con l’incasso da parte di Antonio delle due caparre confirmatorie di ambedue le vendite.

Antonio, avendo concordato la vendita di uno stesso bene ad ambedue i compratori, ovviamente alla condizione ben studiata che essi siano completamente all’oscuro dell’imbroglio, fissa presso il notaio da egli scelto, l’appuntamento per la stipula dell’atto. Chiaramente non si tratta di un solo notaio ma di due notai e cioè distinti professionisti che hanno il loro ufficio in due diversificate città delle vicinanze del paesello. Antonio invita ambedue i notai a fare in fretta tutte le verifiche necessarie e relative alla provenienza legale dell’immobile comprovata dal precedente atto di acquisto da parte di Antonio, ad eventuali progetti di sistemazione approvati dal Comune, alla regolarità catastale, all’assenza di servitù, di ipoteche e di gravami di qualunque genere sull’edificio in questione. Ambedue i notai, ma ognuno per conto proprio non sapendo niente l’uno dell’altro, nelle loro verifiche trovano che, per un periodo di tempo che va dal giorno di costruzione della casa per arrivare fino alla data del controllo in corso, tutto è regolare e che l’atto di vendita può essere fatto. con tutte le garanzie di legge.

Gli atti notarili vengono effettuati ambedue in una stessa giornata ed Antonio è in grado di spostarsi agevolmente da uno studio notarile all’altro, firmando la mattina con l’americano Jonh, il pomeriggio con l’altro compratore. Pertanto nella stessa giornata sia Giovanni il paesano e sia Jonh l’americano sulla carta risulterebbero proprietari della stessa casa avendo anche pagato ad Antonio ambedue ed in contanti il prezzo pattuito ed avendo , tutti due, ricevuto in consegna ufficiale le chiavi di casa. Essi lo sarebbero sicuramente se non fossero presenti delle gravi irregolarità di procedura delle quali nè i due notai e nè gli acquirenti sanno qualcosa.

Da notare come l’americano abbia urgenza di tornare al suo lavoro in America e quindi parte il giorno dopo quello della stipula. Oltre a questo egli non ha fretta di utilizzare la casa alla quale vuole apportare, con tutta la calma del caso, delle modifiche e sistemazioni edilizie.

Al contrario il paesano ha necessità di abitare quanto prima la nuova abitazione. Allo scopo si reca, fin dal giorno successivo alla stipula, dal notaio per sollecitare la chiusura della procedura di acquisto. Il notaio esegue la normale registrazione ai pubblici uffici, presenta la parcella delle sue spettanze comprese le spese che il cliente salda regolarmente. Il paesano, in questa prima fase di lavoro, sceglie di utilizzare per sé solo quella delle due abitazioni in posizione panoramica posta ad est dell’edificio riservando la seconda abitazione ad un uso da destinarsi in futuro e consistente forse nell’offrirla in affitto a qualche persona di sua fiducia oppure tenerla a disposizione per sé stesso ed eventuale figliolanza o parentela. Trovando tutto a posto il paesano inizia i lavori di pulizia . Effettua l’imbiancatura di tutti i locali della mezza villa ed inizia a comprare e far installare il nuovo mobilio della cucina, del soggiorno, dei due bagni ed infine della sua camera da letto. Fa rifare gli allacciamenti di acqua, luce elettrica e gas e quindi va ad abitare nella nuova casa con la compagna molto contento dell’affare fatto. La casa è molto bella posta in una posizione panoramica vicino al centro del paese. Il tutto alla fine ha richiesto una spesa modesta soprattutto dovuta al favorevolissimo prezzo di acquisto. Finito tutto questo Giovanni abita molto soddisfatto nella sua casa senza sapere nulla della vicenda reale della compravendita fatta. In effetti nessuno dei due contraenti sa nulla del secondo personaggio che ha acquistato in modo analogo la stessa casa.

Non è ovviamente così semplice la faccenda della nuova casa nei riguardi dell’altro acquirente, Jonh l’americano. Nel suo caso si verificano notevoli problemi nella procedura, che sappiamo essere illegale, del secondo acquisto. In effetti il notaio, prima della stipulazione, aveva fatto tutti i controlli di rito trovando tutto a posto così come era accaduto all’altro notaio in quanto ambedue avevano agito , senza conoscersi né sapere nulla l’uno del lavoro dell’altro, nello stesso periodo e sullo stesso immobile che, dal punto di vista della situazione complessiva in quel momento si trovava perfettamente a posto. Quando però il secondo notaio dopo qualche giorno rispetto all’altro collega iniziò le pratiche per la registrazione dell’atto notarile, ebbe la sorpresa di trovare che la stessa casa era già stata venduta nella stessa giornata. Cercò subito di rintracciare il venditore ma potè solo accertare che era partito per l’estero senza lasciare traccia a nessuno della sua destinazione.

Fatte le necessarie ricerche ed essendo a conoscenza della sua residenza americana, il notaio avvisò subito l’acquirente Jonh e questi comunicò che sarebbe venuto in Italia personalmente non appena il suo lavoro lo avesse consentito per cercare di definire la faccenda.

LA SORPRESA INCREDIBILE

Passano un paio di mesi dopo la stipula dell’atto notarle e Jonh l’americano viene in Italia per approfondire la situazione della casa che aveva acquistato e regolarmente pagato davanti al notaio. La prima cosa che fa è un sopralluogo pensando di poter entrare nella sua casa di cui ha in mano le chiavi ma, con estrema meraviglia, la trova normalmente abitata da una famiglia di cui non sà nulla. Al colmo della sorpresa e della preoccupazione, si permette di suonare il campanello del cancello di accesso ed entra a parlare con Giovanni. Questo cade dalle nuvole al sentire il racconto: “ma come esiste un altro compratore, ma è una cosa impossibile, io sono stato dal notaio il quale ha effettuato preventivamente tutti i controlli del caso trovando la casa perfettamente a posto e stilando un regolare contratto poi registrato ai pubblici registri come di norma per tutte le compravendite immobiliari !. Giovanni gli fa vedere il suo contratto e gli chiede : ” ma scusi se lei si dichiara proprietario, mi faccia vedere il suo contratto di acquisto regolarmente registrato!”. Allora Jonh spiega tutta la sua vicenda. Anche egli aveva fatto controllare tutto dal notaio il quale aveva verificato catasto, documentazione notarile, l’assenza da ipoteche o altri gravami e quindi assicurato il compratore che tutto era a posto. Giovanni non sà più cosa pensare ma il peggio arriva subito dopo. Jonh osserva la data di stipula nel contratto del paesano e constata che è la stessa della sua stipulazione e chiede a Giovanni :” ma come è possibile che il venditore fosse nella stessa giornata sia presso il primo e sia il secondo notaio? . Forse si tratta di uno scambio di persona?” Alla fine viene a galla la verità . Un contratto ed esattamente quello di Jonh l’americano è stato stipulato di prima mattina ed il secondo quello di Giovanni effettivamente valido in quanto registrato ai pubblici uffici è stato stipulato al pomeriggio. Allora l’americano esce con una affermazione stupefacente: “ma visto come stanno le cose lei sig. Giovanni ha comprato una casa che era già mia in quanto io avevo in precedenza rispetto a lei già stipulato l’acquisto dal notaio al mattino e quindi prima di lei” . Questa casa in realtà è tutta mia!. Lei ha eseguito lavori, ed ha occupato la mia casa!”

Si capisce bene quale possa essere lo stato d’animo di ambedue i compratori posti di fronte alla complessità dell’acquisto fatto e regolarmente pagato!

IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE

La situazione della proprietà risulta molto complicata. Ufficialmente l’immobile risulta tutto di proprietà di Giovanni in quanto ha in mano un contratto notarile registrato e quindi valido ai termini di legge. In questo Giovanni si sente al sicuro ma esistono però due elementi da tenere ben presenti. In primo luogo a casa era stata, antecedentemente alla sua firma dell’atto notarle, venduta a Jonh l’americano grazie ad un normale atto notarile che però il notaio non aveva potuto registrare in quanto presso il pubblico registro la casa risultava già venduta. Resta il fatto che effettivamente l’acquisto di Jonh deve ritenersi valido, il verificarsi della mancata registrazione è soltanto una formalità che normalmente avviene dopo la firma ufficiale del contratto mentre nella realtà il passaggio di proprietà da venditore ad acquirente avviene nel preciso momento della firma di venditore e compratore davanti al notaio ed alla presenza di testimoni.

Il secondo elemento consiste in una constatazione di fatto che verrà a galla più tardi : una perizia da parte di esperti potrebbe effettivamente comprovare che una casa così importante era stata di fatto pagata con una cifra molto bassa, la casa sarebbe stata comprata pagando meno della metà del suo valore reale. Si tratta di un dettaglio contraddetto da un altro atto notarile effettivamente registrato ma in sede di un eventuale procedimento giudiziario tale realtà acquisterebbe un certo valore anche perché risulta assodato da due atti di vendita che il venditore in totale avrebbe percepito un importo totale, dato dalla somma di due parziali somme , perfettamente congruente con lo stato dei fatti.

A sua volta la situazione di Jonh l’americano è molto confusa anch’essa perché anch’egli avrebbe comprato tutta la casa pagando un importo molto basso rispetto al valore venale effettivo. Oltre a questo egli si trova nello stato di aver firmato un atto notarile non registrato e del quale si conosce la fine che è destinato a fare: il notaio, constatata la situazione, dovrà per forza dichiarare la vendita assolutamente nulla nel mentre restano aperti tutti i dubbi sul pagamento che Jonh ha fatto senza aver nulla in cambio.

Considerato che sia Jonh che Giovanni erano due persone serie, hanno concluso di comune accordo che la cosa da fare era andare a chiedere lumi ai due notai. Questo hanno fatto assieme i due compratori recandosi da ambedue i funzionari ed ottenendo una risposta identica. Ciascun notaio afferma di aver fatto tutto regolarmente e che le irregolarità semmai erano state commesse dal venditore tramite una truffa vera e propria provocata da egli stesso e quindi era a quest’ultimo che ambedue dovevano rivolgersi poiché nessuna colpa di irregolarità poteva essere addossata ai due notai. In altre parole i notai non erano affatto in grado di risolvere il problema . Ma allora cosa fare ? Incaricare qualche avvocato per chiarire la situazione?

Uno dei due notai diede un consiglio: la situazione è molto ingarbugliata. Siamo in presenza di un truffatore seriale che ha saputo congegnare una truffa eccezionale. Per risolvere il problema occorre un personaggio altrettanto eccezionale: io vi consiglio di mettere tutto in mano all’investigatore Artemisio che ha saputo sbrogliare mestasse anche più complesse di questa.

L’INVESTIGATORE ARTEMISIO

I due truffati Giovanni e Jonh affidarono l’incarico ad Artemisio il quale si pose subito alla ricerca del truffatore. Egli aveva in Italia molti parenti ed in particolare un fratello che era in corrispondenza con lui. Artemisio andò a parlagli personalmente e capí che si era in presenza di una persona abituata a fare grandi truffe con le quali si era costruito un capitale cospicuo, capitale che però non figurava ufficialmente da nessuna parte del territorio italiano. Artemisio comprese bene le delucidazioni del fratello e si fece dare gli estremi per poterlo rintracciare. Il primo contatto ebbe luogo con una relazione nella quale Artemisio spiegava la truffa nella sua reale consistenza. Gli indicò chiaramente che c’erano in ballo danni economici molto gravosi per cui la cosa migliore era concordare bonariamente con rapporti diretti.

La risposta del venditore fu altrettanto strepitosa della truffa da lui ben architettata. Si può dire che anche l’ultimo atto della commedia architettata da Antonio era pari agli altri atti di quella che restava sempre una commedia bella e buona ma che aveva dei risvolti economici notevoli.

Antonio iniziò la sua risposta ad Artemisio affermando che tutto il suo operato, se considerato nel suo insieme che apparirà dalla lettura del messaggio, costituisce un fatto della massima correttezza. Eccone il dettaglio di Antonio il truffatore.

“Io mi trovavo nella necessità di vendere la mia bellissima casa situata in una posizione splendida e di farlo in un tempo brevissimo dovuto alla natura particolare dei miei affari personali che mi obbligavano a lasciare subito l’Italia e partire per l’estero. Vendere una casa cosi prestigiosa per il suo prezzo corrente era assai difficile per la impossibilità di trovare, con la urgenza spiegata, un compratore che potesse disporre immediatamente di tale grande ammontare di denaro. Le mie urgenze mi spinsero allora a dimezzare il prezzo di offerta il ché fu una specie di specchietto per allodole che produsse l’arrivo di numerosi compratori allettati dalla spesa veramente modesta che, nei confronti del bene in vendita, io richiedevo. Devo però precisare che io non volevo affatto svendere la mia bella casa e quindi avendo allora dimezzato l’importo dovetti raddoppiare il numero di compratori ed architettai la doppia vendita fissata per il medesimo giorno in modo da indurre in errore i due notai i quali dovevano forzatamente fidarsi della situazione quale appariva al momento della compravendita, cioè una situazione perfettamente regolare. La situazione, a stipulazione notarile avvenuta, si presentava con un proprietario, cioè io stesso, che avevo venduto a due diversi compratori la stessa casa composta da due abitazioni simmetriche ed uguali ma comprate ad un prezzo corrispondente alla metà del loro valore commerciale. In altri termini ogni compratore deve considerare che ha comprato soltanto quello che ha pagato e cioè una metà della bi-villa avuta ad un prezzo equo mentre l’altro compratore ha, in maniera del tutto analoga, comprato l’altra metà della bi-villa medesima sempre pagandone un prezzo equo perché pari alla metà del valore della casa considerata intera.

Tutto risulta quindi nella totale regolarità. Il problema attuale è una faccenda di secondo ordine che consiste soltanto in una anomalia notarile ma però che può e deve essere sistemata ora. In altri termini colui che oggi come oggi effettivamente ha l’intestazione notarile della proprietà dell’intera bi-villa ottenuta però pagando soltanto una metà del suo valore, deve tornare dal notaio e, tenuta per sè una metà della bivilla, cedere all’altro compratore l’altra metà che in realtà non appartiene a lui perché non la ha affatto pagata. In questo modo si arriverà ad una composizione pacifica di tutte le irregolarità poiché ognuno dei due compratori si troverà allora proprietario esclusivo della sua villa (cioè metà dell’intero edificio) che ha pagato al prezzo giusto non essendo corretto che uno dei due si trovi invece proprietario di ambedue le abitazioni pagandola metà del loro valore. Ovviamente, poiché si tratta di un percorso di compravendita coordinato dal sottoscritto, io mi impegno a sostenere le spese di notaio e di registro relative al nuovo rogito che occorre stipulare per regolarizzare tutto il sistema della proprietà”

Letta la risposta di Antonio l’investigatore Artemisio restò ammirato della truffaldina ma grandissima scaltrezza dimostrata da Antonio nel concepire la complessa, illegale ma pur sempre intelligente trama della vendita effettuata. Ciò lo fece a lungo riflettere sulle varie possibilità che in quel momento si presentavano.

Il primo impulso fu senz’altro quello di denunciare Antonio come attore confesso della truffa perpetrata. Il processo, sicuramente vincente, avrebbe imposto ad Antonio il pagamento dei danni sofferti da ambedue i compratori nonché la restituzione di tutto il denaro ricevuto mentre la proprietà della casa restava allo stesso proprietario di prima. In realtà però sorgevano forti dubbi. Prima di tutto Antonio, di professione truffatore, risultava all’estero e completamente privo di denaro o di beni immobiliari ad egli medesimo intestati e quindi si sarebbe faticato molto ad incassare le rilevanti somme risultanti dal processo, dovendo comprendere anche gli importi di vendita incassati da Antonio medesimo e che magari erano già stati dallo stesso utilizzati. Ma non sussisteva solo questo.

Risultava una grande confusione sulla reale proprietà della casa in quanto Giovanni, il paesano cui l’intera bi-villa era attualmente intestata, avrebbe potuto sostenere il suo effettivo stato di proprietario legale dell’intero immobile. A sua volta Jonn l’americano asseriva che tutta la casa era sua perché aveva stipulato per primo il contratto notarile di acquisto, il che avrebbe potuto causare l’annullamento del secondo contratto che Giovanni il paesano aveva in realtà effettuato il pomeriggio e cioè quando la casa era legalmente diventata già di proprietà di Jonh. Per quanto riguardava la registrazione a suo nome essa doveva essere annullata in quanto relativa ad un immobile che era precedentemente già stato venduto a Jonh. In conclusione questa soluzione presentava molti punti oscuri.

In definitiva la soluzione proposta da Antonio il truffatore seriale si dimostrava quella più fattibile pur rappresentando una grave carenza di legalità in tutto il procedimento dell’intera vicenda. Questa soluzione presentava inoltre la necessità che i due compratori entrassero profondamente nella convinzione che nessuno di loro due avrebbero potuto mai comprare l’intera bi-villa pagandola la metà del suo valore reale come avevano supposto nella fase iniziale delle trattative.

Il grande impegno di Artemisio fu proprio quello di portare ambedue i compratori alla ragionevolezza. Dimenticando la vera truffa da essi subita occorreva considerare la realtà. Tutti e due avevano comprato una casa pagando solo metà del suo valore reale e pertanto questo restava sempre un ostacolo reale per giungere ad una soluzione che non si riusciva ad intravvedere. Al contrario la stipulazione del nuovo atto notarile che non costava nulla in quanto il truffatore si era dichiarato disponibile a sostenerne l’importo, sistemava ogni cosa ed alla fine risultava la sola decisione da prendere.

Alla fine il consiglio di Artemisio fu accolto. Venne stilato un nuovo atto di compravendita con il quale Giovanni il paesano, che risultava momentaneamente essere il vero proprietario dell’intera casa, vendeva a Jonh l’americano la metà ovest della villa fermo restando che tutte le spese venissero sostenute da Antonio il truffatore seriale.

La situazione finale vede ognuno dei due contraenti dell’acquisto definitivamente proprietari di una metà della bivilla il ché, alla fin fine, può considerarsi una conclusione accettabile dell’intera vicenda.

la conclusione del racconto appare desolante sotto due punti di vista. in primo luogo risulta vincente chi ha agito al di fuori della legge. In secondo luogo trova conferma il fatto che chiunque di noi normali cittadini può trovarsi, senza alcuna colpa, totalmente invischiato in pasticci anche gravissimi

.

CONCLUSIONE

La cosa che dispiace sicuramente al lettore di questa storia è la constatazione che il vincente di tutta la vicenda alla fine è un truffatore che ha passato tutta la sua vita a tessere imbrogli ed anche in questa vicenda il vincente è ancora lui. Semmai esistesse un lato positivo questo consisterebbe nell’insegnamento che il lettore può ricavare e che si riassume cosí : quando nella esecuzione di un affare risultano benefici esageratamente grandi sappiate che c’è sempre un trucco. In tali casi bisogna assolutamente diffidare, essere molto accorti ed avere sempre in mente la possibilità di un imbroglio.

Per finire riporterei pari pari la conclusione della parabola del vangelo “il fattore disonesto” che mi sembra sia valida anche nel nostro caso

Eccola.

Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. »   (Luca 16,1-8)