IL TANGO

INTRODUZIONE

Anni 60.
Alberto, giovane medico uscito promosso all’esame di stato che lo aveva tanto impegnato nella preparazione, era risultato promosso e quindi atto ad iniziare la professione in un ospedale ma con grande desiderio di avere uno studio privato dove esercitare la sua professione di psichiatra.
Egli voleva però prendersi un periodo di tranquillo riposo che considerava una necessaria preparazione prima di iniziare gli impegni seri.
La sua è la storia di un ragazzo nato e vissuto in un paesino di campagna e che aveva passato lí il periodo delle scuole elementari divertendosi molto con i suoi coetanei
Il Padre era un modesto artigiano che riusciva al sostentamento della famigliola di sole tre persone papà, mamma ed Alberto avendo la madre dovuto sostenere un intervento chirurgico che le impedì di avere altri figli.
Alberto, mancandogli i fratelli che i suoi amici paesani avevano, passava tutto il tempo libero in strada con loro eseguendo dei giochi tradizionali semplici ma molto belli. Quando poi i genitori gli dissero che avrebbe frequentato le scuole medie trasferendosi per tutti i giorni feriali in una vicina cittadina ospite di una pensione dove avrebbe trovato altri studenti suoi coetanei, si sentì tutto contento perché prevedeva di conoscere un mondo nuovo rispetto al suo paesino. Egli tornava tutti sabati a casa e la domenica la passava sempre con i suoi amici . Raggiunta l’età di 20 anni tutti assieme avevano intrapreso un nuovo divertimento costituito dal ballo liscio che qualche anziana aveva insegnato al suono di un vecchio giradischi ed usando come sala da ballo un porticato di una famiglia di contadini i quali alla domenica non ne avevano alcun bisogno.
Gli anni della scuola media e del liceo trascorsero più o meno sempre in questo modo. Giorni feriali nella cittadina a studiare sabato pomeriggio e domenica al paese con gli amici per lo più al bar a giocare al biliardino o la domenica pomeriggio a ballare in spazi fortuna e sempre con i consueti balli lisci.

LO STUDIO ED IL BALLO

Quando poi Albero si trasferì nella città universitaria restò impegnato per mesi interi senza tornare a casa, essendo tutto il tempo impegnato nello studio che voleva seguire in modo completo fino a diventare medico specializzato in psichiatria.
Rivedendo il suo periodo di scuola di liceo e fino a quello della frequenza universitaria egli si accorse di essere diventato medico ma di aver trascurato, senza accorgersene, tutti i balli moderni che i suoi coetanei frequentavano assiduamente e, quando gli accadde di pensare al ballo che gli era piaciuto molto, nella sua mente rifiorivano i vecchi lisci delle abitudini paesane composti da valzer, tanghi, mazurche e cose simili.
Alberto, Considerato che aveva deciso di passare qualche mese di vacanza piena, pensò subito di andare a visitare i balli dei giovani in una discoteca e restò impressionato dal paragone con i suoi balli che ricordava bene. Considerando che c’erano molti giovani sia maschi e sia ragazze che si buttavano tranquilli nella mischia, provò a inserirsi anch’egli nella fitta folla che letteralmente saltellava in modo per lui strano e per nulla divertente. Non ne provò nessuna soddisfazione tanto da farlo uscire presto all’aperto. Si informò allora sull’esistenza di sale dove si ballasse il liscio e gli fu indicato che se alla domenica si fosse trovato nella piazza del suo paese alle 14, 30 avrebbe potuto prendere una piccola corriera che portava gratuitamente nella sala del ballo liscio sita ad una decina chilometri. La successiva domenica Alberto salì sul pulmino i cui pochi posti a sedere erano interamente occupati da una piccola comitiva di donne e ragazze eleganti ed allegre delle quali nessuna era italiana ma extracomunitarie essendo lavoratrici con la domenica libera dal lavoro e da sfruttare per il liscio.
Nella sala da ballo suonava una valida orchestra che lo allietò subito perché aveva un programma di vecchie musiche da ballo che erano proprio di suo gusto.

LA COMPAGNIA IN SALA DA BALLO

La pista da ballo era circondata da divani a disposizione dei clienti e quasi tutti già prenotati per cui egli ha avuto difficoltà a trovare un posto dove sedere. Alla fine è stato ospitato da una coppia di anziani che avevano prenotato più posti non occupati nella loro totalità da amici che per un motivo o per l’altro erano spesso assenti . Alberto ebbe modo di accertare che le appartenenti al sesso gentile trovavano molti parter con i quali non perdere che pochissimi pezzi musicali ballando in bella compagnia. Alberto stesso ha trovato possibilità di danzare soprattutto con giovani donne non italiane ma con tutte le migliori caratteristiche di correttezza, di eleganza e di serenità. In conclusione Alberto ha potuto passare un lieto e divertente pomeriggio. Giunto all’orario di fine dei balli è rimontato al piccolo pulmino per tornare al paese ed ha avuto la sorpresa di trovare quel mezzo, che all’andata era pieno zeppo tanto da farlo stare in piedi per tutti i dieci chilometrio di strada di andata, al ritorno era quasi vuoto. Evidentemente le belle straniere avevano i loro amici con i quali passare prima il pomeriggio ballando e la serata , nei migliore dei casi, accompagnate in macchina dagli amici, a mangiare una pizza. La domenica successiva Alberto ripeté lo stesso esperimento nello stesso modo e di nuovo chiese di poter sedersi nello stesso divano. Poi seguirono altre domeniche sempre uguali. Una domenica stava seduto in quel divano quando il marito della sua ospite uscì all’aperto a prendere un po’ d’aria ed Alberto restò solo con la moglie con cui aveva fatto un po’ di amicizia. Vista la possibilità di non essere uditi da nessuno egli sentì il bisogno di dirle: mi scusi tanto signora ma sento il dovere di dirle che suo marito mi sembra un po’ rude con lei. Allora lei gli disse che quello non era affatto suo marito anzi, lo avrà già capito, era una persona prepotente e cattiva ma che però tutte le domeniche andava a prenderla e la portava lì ed in quel modo, per lo meno, lei aveva modo di ballare. Senza di lui la sua vita sarebbe stata quella di sempre e cioè di una persona sola, timida che stava sempre chiusa in casa sua. Invece con Mario lei tutte le domeniche passava un pomeriggio piacevole riuscendo a sopportare le molte manie di quello strano uomo. Alberto le spiegò il caso del piccolo autobus che tornava vuoto chiedendole se sapeva cosa accadeva dopo l’orario di fine ballo. La signora rispose che aveva chiesto a una che che aveva conosciuto e questa le aveva raccontato che si riunivano tutti insieme e in una pizzeria dove finivano in allegria la serata. Il racconto lo incuriosì tanto da indurlo a chiedere un ballo ad una delle ragazze durante il quale si fece spiegare come passava il fine serata. La ragazza gli raccontò le cose che sapeva già aggiungendo che poteva partecipare anche lui in una qualsiasi serata. Alberto la ringraziò e si riservò di farlo più avanti.
Nella domenica seguente accadde che i soliti ospiti non avessero posto nel divano essendo arrivati anche gli amici. Fortuna volle che una signora che disponeva di un divano ,lì vicino lo invitò a sedere dicendogli che stava aspettando il suo compagno che sarebbe arrivato un’ora dopo. Alberto accettò volentieri l’offerta e ebbe modo di parlare a lungo con questa signora chiedendole che fosse lei a dirle la sua vita. La signora s cominciò a raccontare che quella persona con la quale ballava molto volentieri era un suo compagno un po’ particolare di cui però lei si era innamorata. Lo stesso non era accaduto lui in quanto sposato e sempre innamorato della moglie ma molto amante del ballo. La tecnica che egli doveva usare per poter venire lì era quella di passeggiare fino alle 15,30 sulla piazzetta antistante la sua casa in modo che la moglie lo vedesse entrare nel vicino bar dove poi le avrebbe raccontato di essere rimasto tutto il pomeriggio a giocare a carte: Poco dopo le 15,30, come detto, il compagno arrivò ed iniziò a ballare con l’amica dimostrando un vero attaccamento per lei che ne sembrava rapita .

LA NUOVA CONOSCENZA

Naturalmente Alberto dovette cercarsi un altro posto da sedere facendo il giro completo di tutta la sala nella parte occupata da divani. Ad un certo punto vide seduta da sola una ragazza che appariva visibilmente molto afflitta se non addirittura piangente. Alberto senti il desiderio di chiederle se poteva sedere vicino a lei. La riposta fu triste in quanto gli fu detto che lei non aveva nulla in contrario ma che egli non si sarebbe affatto divertito trovandosi in sua compagnia. Egli chiese il permesso di dirle una cosa riservata e cioè che era medico psichiatra. La ragazza ne fu contrariata perché gli confessò di essere già sotto cura per cercare di rimediare alla depressione che la aveva colpita. Alberto le assicurò che, visto come stavano le cose, non avrebbe detto una parola se non quelle relativa al ballo ed in genere alla gioia della musica. La ragazza allora si dimostrò contenta ed Alberto ebbe il piacere di passare tutto il pomeriggio come ballerino fisso di quella bella ragazza che tra l’altro era molto brava nella danza. Alla sera la ragazza si profuse in mille ringraziamenti proponendogli di ritrovarsi anche la prossima domenica. Alberto rispose che riteneva di non essere la persona adatta per un’ulteriore frequentazione poiché desiderava parlarle da psichiatra quale si sentiva in quel momento di essere . Come lei aveva potuto sperimentare nella realtà del precedente pomeriggio, loro due erano stati in compagnia per ore parlando sempre di cose serie. Invece le disse confidenzialmente: tu devi tornare con i tuoi amici dai quali, per non sò per quale ragione, te ne sei allontanata. La riposta consistette in una preghiera di consentirle quel nuovo pomeriggio danzante perché avrebbe desiderato aprirsi con lui. A questo punto egli acconsentì.
Arrivata la domenica successiva ed essendo naturalmente in compagna della ragazza le disse subito che non voleva sentir nulla da lei ma che voleva solo raccontarle lui stesso alcune cose.
Io, le disse, voglio solo farti notare quello che accade quí in questa sala dove tutto brilla di felicità, dove esplode il piacere, la gioia, l’allegria festosa di musiche affascinanti, di balli vorticosi che rapiscono coppie di amanti ben stretti in abbracci festosi trasportandoli nel paradiso di balli vorticosi, di amicizie che nascono e maturano . La ragazza ammise di continuare a meravigliarsi di lui per un comportamento assolutamente singolare e, al tempo stesso, straordinario. Adesso, gli disse dandogli del tu, vuoi raccontare cose che io sò benissimo perché è molto tempo che frequento questa sala e pensavo di conoscerla bene, tu invece mi farai meravigliare di non so quale argomento anch’esso Singolare come singolare sei tu.

LA CONCLUSIONE

Alberto cominciò il suo lungo discorso spiegando la situazione di quella signora ( e la indicò con la mano) che stava tutto il giorno a casa da sola ma per fortuna aveva trovato una persona ed esattamente quella che vedi al suo fianco, che non ha nulla che le piacesse, però aveva il merito di andarla a prendere tutte le domeniche per farla ballare qui. Tu pensa quanto deve essere triste la sua vita poichè sarà senz’altro reduce dal disfacimento della sua famiglia denso di avvenimenti tristi. Io stò solo immaginando, anzi inventando, delle cose per farti capire, ma ti chiedo, come può essere il dolore di una separazione o di un divorzio, come la mancanza dei figli mai arrivati o forse chissà di quale altro malinconico evento. Comunque quella signora ha trovato il modo di eliminare la sua solitudine venendo qui con un personaggio c/khe lei odia ma che la aiuta molto.Vedi quella signora che sta felicemente ballando? quella è innamorata pazza di lui cioè di una persona che, come mi ha raccontato lei stessa , sta prendendo in giro due donne . In primis sua moglie alla quale dimostra, in maniera dirittura comica, di essere al suo paese al bar a giocare a carte ed inoltre . In secondo luogo inganna lei dicendosi innamorato mentre è solo un furfante.
Ma quello che vorrei farti notare è un avvenimento veramente tragico.
Vedi tutte quelle belle ragazze e donne non più giovanissime che ballano allegramente? Sono tutte straniere venute qui in Italia per lavorare . Ma il loro destino è stato invece veramente atroce. Vedi una sera quando tornavo a casa con l’autobus notavo che erano assenti molte di quelle che all’andata affollavano in maniera totale , il piccolo pulmino. Allora ho chiesto ad una di esse come si spiegava la cosa e mi ha risposto che tutte le domeniche sera dopo il ballo, accompagnate in macchina da amici, andavano tutte a mangiare una pizza in compagnia, anzi mi ha hanno invitato ad andarci anch’io. Ebbene una domenica, a ballo terminato, le ho seguite ed ho scoperto la verità. Quando io e due sole ragazze siamo scesi dall’autobus eravamo a pochi passi di distanza da una vera casa per incontri sessuali dove le povere creature esercitavano il mestiere più vecchio del mondo cioè quello della prostituzione, alla quale hanno invitato anche mè, come era loro dovere imposto dall’alto. Io quella sera non mi sono fermato nemmeno un minuto perché dentro di mè era ben chiara quale era stata la loro iniziazione italiana. Una cosa che anche tu ben sai e che non voglio citare nemmeno come vista da lontano.
Ora cara ragazza ti rendi conto come è fatto questo mondo pieno di musica di divertimento, di ballo mentre invece è irto di chissà quale tragedia. Io stesso ho incontrato te triste per chissà quale motivazione che non voglio conoscere ma soltanto dirti che tu veda tutte queste cose brutte che girano anche qui intorno a noi e nello stesso tempo che devi essere tu stessa a fare il contronto con la tua vita e salvarti facendoti aiutare dai medicinali ma soprattutto da te medesima perché questa deve essere la tua medicina: dal confronto renderti conto che tu invece hai davanti a te una vita intera, una vita bella !.
Dopo quel periodo di vacanza passato con le domeniche danzanti, Alberto cominciò a lavorare dapprima entrando a collaborare in uno studio di uno psichiatra professionista ben avviato e dopo aprendo uno studio proprio.
Sono passati quattro anni ed un giorno si ricorda di quella ragazza piangente che aveva conosciuto nella sala da ballo e prova a a telefonarle.
La trova e quando precisa il proprio nome sente una esclamazione di contento stupore. È proprio lei e le dice di essere felicemente sposata ed in attesa di un bambino. La sua attuale felicità ha il piacere di dirgli che la ritiene in buona parte dovuta proprio a lui, Alberto, che con poche ma determinanti parole quella volta la aveva fatta riflettere a lungo e ad adeguarsi ai suoi consigli, segno sicuro di un futuro successo quale psicologo e che spera tanto rappresenti la realtà.