IL GATTO FILIPPO

INTRODUZIONE

Io ho sempre avuto un concetto del tutto personale sulle bestie domestiche in base al quale io riterrei che coloro che hanno degli animali con i quali convivono, dovrebbero al tempo stesso abitare in una casa singola con area scoperta dove esista un piccolo locale destinato a quell’animale. Sono naturalmente possibili periodi di accesso della bestiola all’interno dell’abitazione per la possibilità di godere della vicinanza tra proprietario ed animale.

IL FORTUNOSO ARRIVO DI FILIPPO

Nonostante la premessa, sono stato interessato anch’io alla convivenza con un gatto che mia figlia da piccola aveva trovato, neonato, per strada. Da bambina aveva tanto desiderio di avere questo grazioso animaletto per il quale restava deciso di lasciare la piena libertà di fare tutto ciò che voleva e senza imporre alcuna condizione vincolante e comprendendo in questo concetto, anche le modifiche fisiche attuate chirurgicamente allo scopo di renderlo sterile che non sono mai state ammesse per la nostra convinzione di non dover mai alterare la sua situazione fisica naturale.

LA VITALITA’ DI FILIPPO

Fin dal giorno di arrivo, Filippo ha goduto per tutta la sua vita della più ampia possibilità di fare veramente tutto quello che desiderava sia lecito che illecito. Egli ha cominciato fin dal primo giorno nel quale, essendo estate, noi lo abbiamo portato con noi per le vacanze al mare. Vicino a casa c’era un albero altissimo e Filippo vi si è arrampicato fino ad arrivare al ramo più alto ma, mentre era per lui facile la risalita, egli non riusciva per nulla a scendere e restava là altissimo a miagolare disperato. Come fare per farlo tornare a terra? Era impossibile che una persona potesse arrivare fin lassù e prenderlo con le mani. A me è venuto in mente che un conoscente andava a pescare con una lenza di vecchio tipo costituita da una lunga canna di bambù. Con quella canna ed un cestino di vimini legato alla estremità sono riuscito a farvi salire Filippo e piano piano inclinando progressivamente la canna, caricata del peso di Filippo, farlo arrivare in basso.

Per tutto il tempo che passava al mare Filippo dormiva nella nostra camera approfittando del letto a castello che si trovava ai piedi del nostro letto matrimoniale Regolarmente ogni mattina, alle ore 2, il gatto si svegliava e spiccava un salto al buio piombando addosso a me che dormivo profondamente ma che dovevo prontamente alzarmi per andare al piano terra ad aprirgli la porta onde farlo uscire con i suoi amici – nemici per poi vederlo tornare in tarda mattina sempre ferito e sanguinante per le lotte sostenute con essi. Mia moglie doveva disinfettare le ferite sanguinanti con appositi medicinali. Da quel giorno il gatto ha preso l’abitudine di passare tutte le notti, nessuna esclusa, sempre fuori casa.

Una volta finite le vacanze e tornati a casa ed essendo Filippo caduto in una vasca piena di nafta nera ci è stato riportato da un ragazzo che lo aveva visto in una condizione penosa con tutta la pelliccia imbevuta di liquido oleoso così nero da renderlo assolutamente irriconoscbile . Abbiamo dovuto lavarlo ogni giorno usando appositi medicinali mentre lui non accettava affatto quella procedura di pulizia. Dopo una ventina di giorni e quindi di lavaggi continui eseguiti in coppia, io per tenerlo fermo e moglie per lavarlo, il gatto ha ripreso la sua normalità, pronto a correre nuovi rischi. Nonostante tutto Filippo era molto amato con la sola eccezione del sottoscritto che intravedeva una sola soluzione. Tutte le volte che, finite le vacanze al mare ed essendo giá con l’automobile carica e pronta alla partenza di ritorno, Filippo era sempre assente perché impegnato nelle sue avventure così lontane da casa da farmi sperare che dovesse rimanere lì dove aveva tutto il necessario per vivere tranquillamente con gli amici gatti selvatici e quindi di lasciare liberi tutti noi. Ma non era così : non facevo tempo a mettere in moto la macchina che Filippo arrivava ed i miei congiunti erano felicissimi di accoglierlo e riportarlo a casa.
In quelle ripetute occasioni io addirittura dovevo sorbirmi severi rimproveri per aver soltanto sperato nello smarrimento della personalità più preziosa di tutta la famiglia. Ero accusato di una crudeltà inaccettabile. Secondo mia moglie io non capivo che quel gatto era dotato di una sensibilità così acuta da percepire tutto ciò che accade in casa in maniera completamente diversa da quella percepita da noi, esseri umani in grado appena appena di seguirne le vicende essenziali mentre Filippo era cosciente di altri avvenimenti a noi sconosciuti per la nostra minor facoltà di udire e soprattutto di interpretare come erano in grado di operare la sua sensibilità ed acutezza profonde.

Ed aggiungeva: un giorno te ne accorgerai e lo dovrai ammettere ringraziando il cielo di quella fortuna che hai ma che continui a non apprezzare.
Il destino però alle volte decidere in modo stupefacente ed anche in questo caso accadrà un fatto reale che smentirà completamente le mie convinzioni confermando la verità di tutto ciò che riguardava lo straordinario Filippo.

L’ ARMA DI DIFESA DAI LADRI


Mi accadde di recarmi a salutare un amico che non vedevo da tanto tempo e questi, tra i molti racconti sulla sua vita, mi spiegò come avesse dovuto abbandonare una sua passione per lo sport del baseball che non poteva più seguire per motivi vari. Si tratta di uno uno sport molto diffuso in America ma che un gruppo di appassionati, tra i quali figurava egli stesso, un tempo aveva deciso di lanciarlo anche in Italia. ma, con il passare degli anni praticamente senza risultati tangibili e obbligandolo a rinunciarvi totalmente. Gli era pertanto rimasta tutta la relativa attrezzatura completamente inutilizzata e quindi da eliminare . Egli mi mostrò con tutto il suo entusiasmo tutti gli attrezzi e tra di essi le numerose mazze delle quali doveva disfarsi poiché non trovava nessuno disposto a comprarle o comunque ad usare in qualche modo. Io mi ero dimostrato così entusiasta di una mazza in legno massiccio da averla descritta come una vera scultura che avrei esposto volentieri nel muro della casa al mare accanto alla racchetta da tennis ed al tamburello che avevo già fissato al muro come capolavori da osservare con interesse. Di fronte al mio entusiasmo l’amico fu rapidissimo nel regalarmela.

Incidentalmente da osservare che io da tempo avevo deciso di comprare un manico da piccone che intendevo adottare come arma di difesa contro l’eventuale infiltrazione di lestofanti nella casetta mare e, non appena avevo visto la mazza in questione lunga un’ottantina di centimetri ed avente peso e forma ideali per costituire una ottima arma di difesa, ne avevo subito immaginato un personale uso . Visto che mi era stata regalata, nel mio primo sopralluogo alla casa del mare provvidi a fissarla bene in vista ma usando una tecnica particolare. Tenuta ben presente la sua doppia funzione mi ingegnai per fissarla al muro tramite due forcelle elastiche le quali, non solo sostenevano bene in vista la mazza, ma soprattutto mi avrebbero in qualunque occasione consentito di strapparla velocemente dalla sua posizione in modo da poterla subito impugnare, dalla estremità già ben sagomata allo scopo di colpire efficacemente la pallina del baseball ma anche adattissima per la difesa personale.

CONCLUSIONE

Arrivato il successivo periodo di vacanza al mare. La nostra famiglia intraprese la sua solita vita estiva caratterizzata dalle uscite del gatto Filippo che sistematicamente alle ore due del mattino piombava addosso a me, dormiente della grossa, allo scopo di scendere a piano terra ed uscire per le sue scorribande mattutine.
Una notte accadde una vera anomalia e fu Filippo, non già alle abitudinarie ore due del mattino ma bensì alle ore zero e trenta minuti, a spiccare il suo balzo ricadendo sulle mie gambe per svegliarmi alla mezz’ora della notte. Sveglio di soprassalto io mi sono arrabbiato ma non c’è stato nulla da fare , Filippo voleva uscire a tutti i costi.

Io comincio a scendere le scale e quando arrivo a metà percorso e sento chiaramente che qualcuno sta tentando di manomettere la serratura della porta di ingresso. Avendo istantaneamente intuito trattarsi di ladri che tentano di entrare al piano terra per rubare magari i computer che si trovano in uno dei due tavoli, strappata velocemente dal muro la mazza da baseball ho immediatamente dato un forte colpo di mazza alla porta, ovviamente ancora chiusa, provocando un assordante fracasso udibile sicuramente anche all’esterno ed urlando : sono armato, fuggite immediatamente o vi faccio passare un brutto quarto d’ora. Poi aprendo con la chiave e fatto uscire Filippo ho potuto constatare che erano spariti tutti,
La morale del racconto é chiara e duplice.


Risulta confermato che Filippo, nel suo modo di ragionare senz’altro grossolano e del tutto particolare ma usando le doti di udito eccezionale e di prontezza a reagire a tutte le avversità tramite il suo cervello che definirei istintivo, aveva intuito che stava per accadere un fatto insolito, magari un richiamo di una delle sue amiche gattine, o forse di qualcuno dei suoi amici-nemici gatti che volevano comunicargli una cosa importante, comunque c’era in ballo, se non i ladri, comunque un fatto decisivo che lo obbligava ad uscire subito di casa. Infatti, se tutto ciò non fosse realmente avvenuto, Filippo non si sarebbe sicuramente svegliato a quell’ora insolita.
Risulta anche confermata un’altra intuizione ed é quella di mia moglie quando mi aveva assicurato che sicuramente il gatto, prima o dopo, avrebbe fatto qualcosa di straordinario per la famiglia. Infatti, in questa occasione, é stato lui il salvatore dai ladri.

Ora, se si riesce a considerare che una bestia semiselvaggia come Filippo abbia una percezione del tutto particolare e sicuramente diversa da quella di noi umani io, di contro, non riesco a spiegare un’altra percezione da parte di un normale essere umano come è mia moglie, che pure era un essere vivente come sono anch’io. In altri termici è difficilissimo capire che un giorno il selvaggio Filippo avrebbe sicuramente fatto il miracolo. A mio avviso la giustificazione sussiste in un solo modo : così come un gatto è diverso da noi umani, nello stesso modo le donne sono diverse da noi maschi.

La foto presente all’inizio del racconto rappresenta il libro ricordo del cinquantesimo anno di matrimonio. Contiene molte fotografie a partire dalle nozze per finire al giorno del cinquantesimo anniversario ma, come si può notare, la pagina centrale dell’album, che è quella più bella essendo ad immagine doppia, è, ovviamente occupata non certo da noi due sposi ma da Filippo, il personaggio più amato della famiglia.