GLI ITALIANI SONO DAVVERO GENIALI COME DIMOSTRANO SECOLI DI RISULTATI PRESTIGIOSI DELL’ITALIA IN TUTTI I CAMPI DELLO SCIBILE UMANO?

Le mie constatazioni mi portano verso risultati completamente diversi e non tanto per i grandi disastri con decine e decine di morti o per lo sfacelo economico che essi stanno provocando quanto invece per una causa del tutto secondaria se rapportata a tutto ciò. Si tratta dell’usanza troppo diffusa di presentare enfaticamente come geniali delle soluzioni che invece falliscono miseramente per errori di una banalità sconcertante.

Porterò soltanto due esempi che in questo senso brillano di stupidità.

Il primo è un’opera che si è avuto il coraggio di presentare come una soluzione geniale unica al mondo in quanto solo il genio italiano possedeva le alte qualità necessarie per poterlo fare: il Mose di Venezia.

Si tratta di una serie di paratoie atte a chiudere, in caso di acqua alta che allaga Venezia, le tre bocche di porto della laguna veneta con una caratteristica essenziale e unica al mondo che è quella di poter, quando sono aperte, di farle scomparire sotto il fondo del mare in modo da non provocare alcun ostacolo al traffico marino o elemento di danno estetico per il bellissimo panorama veneziano. In questa nota io sorvolo tutti gli inconvenienti costruttivi e di esercizio che possono essere ritenuti sopportabili nella costruzione di un’opera grandiosa e complessa come quella. Invece io inorridisco di fronte agli errori così banali da essere fortemente criticati perché ben noti noti anche all’ultimo dei barcaioli veneziani ed ai meno preparati ingegneri idraulici e che è il seguente. Sotto il fondo del mare non si può far giacere nulla perché la nicchia di riposo, proprio perché posta sotto il fondo marino, verrebbe subito riempita dagli enormi quantitativi di sabbie ed in genere di materiale solido minuto trasportati dalla corrente dell’acqua. Infatti nel caso specifico del Mose è bastato rialzare in prova le paratoie lasciando libere le enormi vasche sottomarine di riposo perché fossero in breve tempo riempite di materiale impedendo la richiusura delle paratoie stesse. Sono dovute intervenire schiere di sommozzatori per ripulire le fosse sottomarine. e quindi consentire alle paratoie di tornale alla posizione di apertura totale sotto terra.

Io mi chiedo ma invece di presentare questa soluzione come un prodotto geniale non era meglio informarsi del motivo per cui nessuno al mondo ha costruito paratoie che riposano esclusivamente sotto il fondo del mare : Non era meglio chiedere il parere di quel barcaioli di cui sopra?

Schema paratoie del Mose Venezia. Notare la paratoia chiusa
che si trova interamente sotto il fondo del canale
Schema paratoie sul Tamigi a Londra. . Le paratoie possono riposare sotto il fondo del fiume ma essendo a segmento circolare durante l’abbassamento ripuliscono la culla di riposo

Nella figura sono riportati per confronto gli schemi delle paratoie del Mose e quelle di uno sbarramento simile al Mose Si può notare come quello di Londra sia costruito in modo da ripulire la vasca di riposo al momento dell’abbassamento della paratoia. Evidentemente il problema del riempimento da parte delle sabbie era previsto in partenza e si è provveduto ad eliminarlo. Invece nel Mose costituisce una sorpresa, un imprevisto che creerà non poche difficoltà di esercizio.

La mia persona ha una opinione del tutto personale del Mose trovandolo in possesso di un grande vantaggio rispetto a tutte le opere similari costruite al mondo. Quando ci si convincerà che non è possibile farlo funzionare in quanto è necessario nella maniera più categorica che Venezia, la città più bella del mondo, sia posta al riparo da quella pericolosissima onda improvvisa provocata da una imprevedibile ma purtroppo non esclusa in maniera assoluta apertura totale e casuale delle paratoie, allora non sarà necessario impiegare alcuna spesa e tanto meno lo smisurato costo di demolizione dei cementi armati messi sotto canale , basterà soltanto lasciare a riposo ognuna delle grandi paratoie entro la sua enorme vasca di contenimento posta sotto il fondo canale lasciando tutte le enormi paratoie entro le loro culle a dormire all’infinito il loro sonno profondo più della profondità sotto il mare in cui sono collocate. Da quel momento in poi sarà il mare stesso con il suo imponente trasporto solido che provvederà ad insabbiare e sistemare il tutto in modo che tutte le opere restino invisibili e completamente innocue.

Porto ora un esempio di importanza minima ma anch’esso in grado di dare piena dimostrazione di una stupidità favolosa: Il codice fiscale italiano. Se si esaminano le tipologie di C. F. di tutte le nazioni europee si constata come si tratti semplicemente di numeri progressivi, alle volte intervallate da lettere alfabetiche ognuna delle quali forma molto semplicemente una frase alfanumerica sempre diversa l’una dalle altre e quindi pienamente rappresentativa in maniera univoca del contribuente cui viene assegnata. In questi stati non esiste nessuna possibilità di scoprire la sua esatta conformazione se non ricorrendo al dato preciso e depositato all’ufficio anagrafe del comune di nascita di quel contribuente. In altri termini il C:F: non può in nessun caso essere rideterminato essendo valido soltanto quello originale registrato e depositato in Comune e nessun altro. Così si è fatto nelle altre nazioni europee. Invece il genio italiano non poteva fermarsi alla normalità ma ha escogitato un mezzo straordinario cioè un algoritmo in grado di trovare facilmente per ognuno di noi il relativo codice fiscale. Per farlo basta inserire in quell’algoritmo nome cognome ,data e comune di nascita. Vista la facilità di trovare il codice di tutti noi, moltissimi uffici pubblici e privati hanno inserito nei loro programmi di gestione quel famoso algoritmo, sicuri che, da quel momento in poi , non si sarebbero mai avuto errori di scrittura del C. F visto i l controllo che viene sistematicamente ed automaticamente eseguito dal computer ridefinendo il C:F. a mezzo del famoso algoritmo e quindi paragonandolo con quello fornito dal richiedente il servizio. Non c’è nulla da fare: il genio italico trionfa sempre. Stanno però accadendo fenomeni molto strani e, io affermo, molto pericolosi. Spesso delle pratiche amministrative restano bloccate irrimediabilmente con questa risposta emessa automaticamente: codice fiscale errato. Questo accade quando si sono verificate delle variazioni, del tutto normali in uno dei dati usati per la rideterminazione del C. F. Ad esempio se un comune, come Quero (BL) che ha cambiato nome, provoca di conseguenza il cambiamento di C. F. di tutti coloro i quali, come il sottoscritto, essendo nato nel comune quando aveva il vecchio nome, trova molte pratiche bloccate. In quel caso molte persone ed io stesso, avendo necessità di sbrigare urgentemente una pratica, è ricorso ad un sotterfugio utile in quanto è bastato introdurre un codice diverso ma esattamente corrispondente a quello determinato a posteriori dal famoso algoritmo, perché la pratica fosse immediatamente completata.

un esempio di applicazione per PC che ridetermina all’istante il codice fiscale. Come si vede è lo stesso Ministero delle Finanze a consigliare il ricalcolo del C:F. . E’ follia pura

In conclusione il C. F. non dovrebbe in nessun caso essere rideterminato da nessuno e mai! Invece è lo Stesso Ministero delle Finanze a consigliarlo!.

La conclusione di questa nota è una sola : bisogna essere più modesti ma al tempo stesso più attenti esaminando in quale modo i nostri stessi problemi siano già stati risolti da altri enti o persona e, invece di fare gli sbruffoni ignoranti studiare le soluzioni altrui al fine di imparare tutto quello di buono esse presentano.