FIGLIO DELL’ARISTOCRAZIA

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INTRODUZIONE

Alberto abita in una città medio grande del centro Italia. La sua famiglia fa parte della antica nobiltà del luogo. I suoi antenati nei tempi andati erano proprietari di gran parte della campagna che circondava il centro abitato e quindi tradizionalmente benestanti. Con il passare degli anni le cose sono molto cambiate, tanto cambiate che la mentalità corrente pensa che il termine “aristocrazia” non significhi più nulla . Ma le cose non stanno così. Il famoso sangue blu ha instillato un senso, impossibile da cancellare, di far parte di un complesso di diritti, di possedere straordinaria capacità, cultura tradizionale, in poche parole esiste tuttora una nobiltà che sopravvive a tutti i cambiamenti, adeguandovisi ma senza cambiare nei diritti-doveri fondamentali. Si sta constatando come nella realtà odierna quella nobiltà, che tempo addietro sembrava tramontare, abbia addirittura tendenza a crescere di importanza.
Questo senso è vivo ed indisturbato al passare dei secoli e nei famigliari di Alberto il quale se ne rende perfettamente conto anche perché il padre ha di anno in anno sempre ripetuto quello che suo padre, suo nonno e tutti gli antenati dei secoli precedenti, hanno avuto ed a loro volta trasmesso ai discendenti fino ad arrivare allo stesso Alberto . Questi non può evitare di percepirlo vivamente questo profondo senso di una nobiltà indistruttibile che, lungi dal venir intaccata da una modernità dilagante, invece continua a disporre della necessaria ricchezza e ad aumentare di importanza -. Allo scopo la nobiltà corrente si è aggiornata con l’abbandono del modello di proprietà terriera, per rifugiarsi in beni e risorse di altro genere ed in nuovi settori quali la finanza, l’azionariato, il potere politico e tutti quei moderni comportamenti che, oltre al beneficio economico, rafforzano anche la loro condizione di nobiltà.
In dettaglio nella famiglia di Alberto le proprietà agricole si sono molto ridotte e sono state sostituite da grossi pacchetti azionari ed industriali che continuano a consentire alla famiglia un rilevante benessere economico. Alberto trova molto agevole vivere in questa famiglia in quanto ha potuto studiare e imparare quello che desiderava di più e cioè tutto ciò che riguarda l’industria aeronautica ed, al tempo stesso, di poter disporre dei divertimenti normali di tutti i ragazzi. La sua educazione però è stata sempre improntata su un modo signorile di vivere che differiva da quello dei suoi amici.
L’aristocrazia aveva anche risolto il problema sessuale per giovani ed anziani che ne avessero bisogno. Esistevano delle case a loro riservate dove si comprava sesso con donne molto curate sia nell’aspetto, nella cultura ed anche dal punto di vista sanitario. Alberto però disprezzava questo tipo di sesso in quanto la sua coscienza molto retta non ammetteva come principio che si potesse comprare una donna per prestazioni come quelle. Considerava che qualunque essere umano ma soprattutto le donne, dovesse essere rispettato in tutti i sensi.
Essendo ben addentro nella conoscenza della sua famiglia, Alberto ha potuto anche aprirsi in altri campi ed allo scopo approfondire la vita di amici colleghi di studio, effettuando accurati paragoni con la propria da cui gli sono derivate delle idee confuse. Egli si riteneva convinto del fatto che, essendo nato in una famiglia che aveva innanzitutto la responsabilità che gli derivava proprio dal fatto di essere nato lì, egli avesse ricevuto grandi tesori ma anche le relative responsabilità alle quali non poteva sottrarsi da persona retta quale egli era. Suo padre glielo aveva fatto capire fin da bambino ed egli gli aveva assicurato che mai nella sua vita di adulto avrebbe mancato in questo. Di tutto ciò aveva discusso con i suoi amici e da quelli che gli erano più cari aveva avuto conferma che la sua era una regola non derogabile. Ma quando gli raccontavano dei sacrifici che aveva dovuto sostenere la loro famiglia, composta da nulla tenenti, per poter mantenerli a quelli studi che essi amavano tanto, quando gli parlavano della soddisfazione provata dai loro genitori nell’aver raggiunto un normale benessere, nell’aver potuto, come i nonni non avevano mai fatto, andare in ferie al mare, poter comprare dei libri da leggere, poter, come stavano facendo adesso, discutere con gli amici e con egli stesso di questi problemi, allora egli andava covando un’opinione diversa da quella abituale. Gli pareva che la loro fosse una gioia più vera della sua in quanto conquistata con un comportamento retto, con sacrificio cui corrispondevano soddisfazioni inimmaginabili. L’amicizia che provava per questi amici buoni, che stavano lungamente in silenzio ad ascoltarlo da appartenente ad un altro mondo quale era nella realtà, amici che, fortemente interessati, gli spiegavano le gioie che provavano ogni giorno per tutto quello di cui potevano godere, compresa la sua amicizia che essi gradivano veramente. Tutto questo metteva dei dubbi profondi in Alberto. In alcuni momenti si sentiva sicuro che tutto quello che gli era arrivato per il solo fatto di essere nato lì, in quella famiglia, tutto questo non reggeva al confronto con la gioia vera dei suoi amici.
Un amico col quale si confidava più volentieri, gli raccontò di quanto era contento della sua fidanzatina, come era bello stare con lei e, confidenza estrema, gli aveva detto : Alberto pensa che ci siamo ripromessi che il nostro primo rapporto intimo sarebbe stato il regalo che reciprocamente si sarebbero scambiati solo la prima notte da sposati e non prima. Alberto allora volle aprirsi completamente e dirgli che entro di sé aveva da tanto tempo avuto la stessa idea bellissima ma che ciò cozzava contro la sua realtà in quanto a lui era stata già destinata la ragazza che sarebbe diventata sua moglie perché questa era la regola della famiglia, regola che egli non riusciva ad accettare. Nella sua casa una delle basi di comportamento impediva di comporre nuove famiglie mescolando il proprio con sangue non nobile. A questo Alberto aggiunse che personalmente non condivideva assolutamente quella cruda realtà ma si chiedeva cosa sarebbe successo quel giorno che egli avesse amato veramente una ragazza come quella adorata dal suo amico e che anche egli stesso sognava nel suo intimo.
Questi pensieri occupavano tanto la mente di Alberto da portarlo alla decisione che un giorno avrebbe dovuto fare qualcosa per chiarirsi bene la mente.
Finiti gli studi ed arrivato alla laurea nel campo che più lo soddisfaceva, decise che era giunto il momento di dare attuazione alla sua prospettiva prendendosi una vacanza totale con lo scopo preciso di approfondire il tema che gli stava a cuore. Riflettendo a fondo decise che egli, per tutti i 30 giorni di vacanza, avrebbe dovuto cancellare dalla sua mente il termine aristocrazia e diventare in tutto e per tutto una persona comune come erano i suoi compagni di scuola. In questa trasformazione giocava un ruolo importante il rispetto e l’ammirazione per suo padre che era un aristocratico vero dalla pianta dei piedi all’ultimo capello della testa. Questa ammirazione produceva una difficoltà in Alberto così grande da fargli dubitare di riuscire nell’intento.
Per fortuna egli era dotato di un’intraprendenza ed un’intelligenza che gli fece subito capire il da farsi : avrebbe dovuto essere sottoposto alle più severe condizioni che un essere umano poteva subire. Al posto delle lodi che riceveva in continuo dai suoi e dagli aristocratici amici della sua famiglia, doveva provare ad essere deriso, disprezzato da tutti, ma come fare per diventare un Alberto di così bassa statura?
Ma ecco che il termine “bassa statura” citato in senso figurato, esaminato invece nel suo vero significato, fece balenare alla sua eccezionale inventiva un’idea veramente originale. Constatando che il livello sicuramente posto al minimo per un individuo qualunque anche attraverso la storia dei popoli, era sempre stato quello di un pagliaccio, nella sua mente egli doveva trasformarsi provvisoriamente in un pagliaccio ma, per attuare di fatto la citata bassa statura, tale pagliaccio doveva anche essere eccezionalmente piccolo in modo da poter farsi notare da tutti e soprattutto da quelle nuove ragazze che sperava conoscere.

IL PAGLIACCIO

Per l’occasione la sua innata astuzia gli aveva suggerito e fatto costruire uno strano abbigliamento comico che avrebbe destato senz’altro la curiosità dei passanti su una strada qualunque di un paesino di secondo ordine rispetto a quelli a lui ben noti.
In pratica, nel suo sistema di mascheratura messo effettivamente in atto, egli entrava con le gambe dentro uno scatolone di legno che gli arrivava fino alle ginocchia dove erano appoggiate due grandi e vecchie scarpe opportunamente adattate alle sue gambe. In questo modo il pagliaccio che sovrastava lo scatolone sembrava un uomo piccolino con le gambe cortissime e un busto normale. In altri termini il nuovo Alberto era veramente un poveraccio e per giunta di statura veramente bassa come prescriveva il suo programma.

Per rendere più realistica la finzione aveva messo a terra un piattino dove i passanti potevano mettere una monetina per aiutarlo a vivere.

In quei momenti egli si trovava nella fortunata occasione di essere solo un pagliaccio finto e quindi di poter assaporare gli eventi con uno spirito immune dalle difficoltà di chi, da pagliaccio come effettivamente era, lo doveva fare per necessità. Pertanto fece tesoro dei commenti più diversificati che gli venivano rivolti e che partivano dalla pietà che qualcuno provava per la indigenza del personaggio, alla derisione di chi disprezzava il fatto di elemosinare qualche spicciolo con un susseguirsi dei ragionamenti più strani ma anche, nella loro perfidia, validi .

Insomma si può affermare che la “pagliacciata”di Alberto gli rese una interessante immagine di un modo di ragionare, protrattosi ben per una trentina di giorni in un bellissimo paese turistico del lago di Garda, di una moltitudine di persone che, essendo totalmente contrastanti tra di loro, gli disegnavano un quadro imprevedibile per il personaggio aristocratico che era ma alla fin fine era un quadro realistico ed istruttivo. Quello che gli è piaciuto in particolare è stato il comportamento di alcune delle ragazze da lui interpellate e che rappresentavano un bello ed utile campionario quale appariva fin dalle poche parole espresse .

Questo il modo architettato per ottenere lo scopo principale che era quello di poter conoscere nuove ragazze. Quando era in posa vestito da pagliaccio e con tutte le membra coperte da uno strato di stucco bianco, egli rimaneva per qualche tempo completamente immobile e molti curiosi si fermavano ad osservare questa bianca statua deforme per delle gambe molto corte poiché la parte da ginocchio a terra era nascosta nello scatolone che, accuratamente dipinto in grigio, sembrava proprio il piedistallo di marmo che sosteneva la statua. Alberto però ammetteva delle eccezioni riguardo la sua immobilità poiché, quando vedeva di fronte a sé, ferma ed incantata, una ragazza che gli sembrava interessante, faceva uno scatto improvviso che la spaventava sembrando il risveglio repentino della scultura in marmo o in gesso. A quel punto Alberto la interpellava e, dopo averle chiesto scusa per lo spavento procurato, le dava un suo biglietto da visita che aveva predisposto con la sua figura in fotografia atta a far capire che in realtà egli era una persona di altezza e di fattezze normali ed anche con la seguente scritta: “vorrei conoscerti, ti prego di chiamarmi tra un mese quando avrò finito di fare il pagliaccio” . Ovviamente seguiva il numero di telefono da chiamare.

LA CONOSCENZA DELLE RAGAZZE

Durante le 30 giornate impiegate per fare il pagliaccio sul lago di Garda, Alberto riuscì a distribuire quasi 200 biglietti da visita avendo sempre scelto ragazze che alla prima impressione erano piacenti ed interessanti.
Nel tirare le somme di quell’esperienza di vita nuova, Alberto si sentì molto soddisfatto per aver saputo comportarsi in una maniera così diversa da quella abituale di appartenente alla nobiltà. Innanzitutto aveva rinunciato a tutte le facilitazioni che la sua ricca famiglia gli aveva sempre messo a disposizione, e conosciuto le ristrettezze della gente comune essendo ospitato in una modesta osteria dove sosteneva ad arte la sorte di un poveretto costretto a fare il pagliaccio per incassare degli spiccioli che gli permettevano quella vita assai magra. Soprattutto aveva resistito a tutti i frizzi che la gente comune rivolgeva a quella finta statua che nascondeva sotto una mano di gesso un poveretto che viveva di stenti. Di contro aveva avuto modo di parlare con molte ragazze che aveva incontrato, grazie alla sua trovata di quel pagliaccio immobile ma anche semovente con scatti improvvisi che le intimorivano. Era in quell’attimo che prendeva forma la sua bravura nel giustificarsi per lo spavento provocato ed al tempo stesso per presentarsi con delle qualità che avrebbero dovuto convincerle ad una successiva telefonata. Bisogna ammettere che non si trattava di un risultato facile da ottenere : egli in quel momento era un pagliaccio che aveva l’ardire di interloquire con le più belle ragazze che passeggiavano per la stradina per invitarle ad un incontro telefonico. Tutte queste difficoltà che albergavano nel suo animo gli avevano provocato il grande dubbio di aver impostato una vicenda, astuta quanto si vuole e con la figura di un personaggio deforme e quindi straordinario come pagliaccio ma però privo di ogni attrattiva per qualunque essere e soprattutto per quelli di sesso femminile. Insomma durante il viaggio di ritorno a casa si sentiva tutt’altro che fiducioso di ricevere missive di qualunque genere.

Arrivato nella sua lussuosa casa di cui aveva modo di riscoprire con piacere il lusso e la comodità ben noti, egli era curioso di verificare se gli sarebbe arrivata almeno qualcuna di quelle telefonate che aveva richiesto con i biglietti da visita. Passarono una decina di giorni senza alcuna comunicazione che lo avevano messo in basse condizioni di spirito ma finalmente nell’undicesimo giorno gli telefonarono ben cinque ragazze. Egli, una dopo l’altra, diede risposta da cui ricavò alcuni risultati. Due di esse erano semplici operatrici di sesso e quindi sono state eliminate subito, altre due dimostravano una scarsità mentale che lo terrorizzò ed anche quelle furono lasciate perdere.
La quinta ragazza fece capire invece di essere una persona che meritava la conoscenza. Infatti precisò che aveva telefonato spinta dalla intelligenza dimostrata nel creare quella statua nana che ad un certo punto sbottava in uno scatto riservato alle ragazze.
Quella acuta motivazione della loro eventuale conoscenza gli fece tornare il suo abituale buonumore. Molto bene disse entro di sé. Da questo momento io mi sento sicuro di aver fatto una buona cosa e sono speranzoso che quella rivoluzione della mia vita che io ricercavo quando ho pensato al pagliaccio, sia veramente arrivata.
Alberto rispose alla ragazza che la motivazione della telefonata che lei aveva avuto il coraggio di fare, lo predisponeva già per conoscerla. Si misero d’accordo per una settimana passata direttamente nel paese di residenza della ragazza e potere quindi conoscerla. Dopo qualche tempo questo accadde veramente. Innanzitutto si presentò come appartenente ad una normalissima famiglia che, pur non avendo grandi possibilità economiche, con sacrificio gli aveva permesso di completare i suoi studi concedendogli anche un periodo di vacanza continuativa che aveva utilizzato facendo il pagliaccio e ricuperando le spese vive della vacanza. Gli restava ancora una parte di questa vacanza che desiderava passare proprio lì in quel paese con la speranza di rendersi simpatico a quella bella ragazza. Lei lavorava nell’ufficio di un commercialista ma per quell’occasione aveva chiesto due giorni di ferie. Con la modesta automobile con una quale era arrivato, Alberto e Maria, la ragazza, fecero alcune gite nei dintorni del paese visitando dei bellissimi posti e zone monumentali. I due giorni passati assieme furono molto piacevoli per ambedue con uno scambio di discussione su vari argomenti che li interessarono vivamente. Nei rimanenti giorni della settimana Alberto approfondì da solo la bellezza dei dintorni girando con la sua macchina e ritornando la sera al paese di Maria per mangiare la pizza insieme e scambiarsi durante la serata belle ulteriori chiacchierate.

Maria apparve subito e si confermò durante tutta la settimana per un carattere di una bontà suprema, gentile e con un modo di fare così piacevole da colpire profondamente Alberto non tanto per la eventualità di poter instaurare un rapporto amoroso con lei quanto invece per essere veramente colpito da una grazia, una gentilezza da rapirlo veramente. In conclusione la settimana passata con Maria è stata soddisfacente per aver fatto capire ad Alberto che esiste ancora la bontà quella vera quella che ti rapisce totalmente di ammirazione senza che per questo stesse per nascere in ambedue quel sentimento che prelude ad un seguito importante.

A casa Alberto riprese la vita di sempre ma ebbe la sorpresa di ricevere altre telefonate di due ragazze. In maniera analoga alle precedenti, la prima era relativa ad una venditrice di sesso ma la seconda si dimostrò invece particolarmente interessante. Anche la nuova conoscenza affermò di essere stata spinta dal suo personaggio/pagliaccio insolito e soprattutto sull’aver messo nel biglietto da visita la foto per chiarire che era di altezza normale mentre il pagliaccio era così veritiero da far pensare ad un deforme con le gambe cortissime. Alberto rispose che era altrettanto per lui poiché ammirava l’intelligenza della sua interlocutrice e si premurò di fissare anche con lei una settimana esattamente uguale a quella precedente ma con una persona completamente diversa da Maria, la prima ragazza.


L’arrivo di questa seconda promettente occasione fini per far intravedere ad Alberto un futuro nuovo che egli aveva sentito dentro di sé al suono della voce della nuova ragazza che gli pareva molto squillante , molto gioioso.

LAURA

Laura, questo il nome della nuova ragazza, era una fotografa di professione, molto giovane ma bravissima e che lavorava per conto di una rivista.

Da rimarcare che Aberto, fin dalla prima frase uscita dalla bocca di Laura, sveva percepito trattarsi di una persona non solo colta ma soprattutto in grado di interloquire con proprietà in ogni suo pur breve discorso fatto a lui stesso. Ebbe subito la precisa sensazione di aver incontrato una persona estremamente interessante, prezioso frutto di una ottima preparazione teorica convalidata da quel lavoro importante di fotografa e giornalista che lei svolgeva e che la aveva abituata a capire subito un personaggio da lei incontrato per la prima volta e, oltre a questo ad intrattenerlo con proprietà fin dal primo incontro .

Oltre a tutto questo Alberto apprezzava il modo gentile ed aperto che Laura usava nel conversare con un sorriso sempre sulle labbra e con una distinzione spontanea e forbita senza essere presunzione. In altre parole lei denunciava un fondamento morale elevato che la portava ad una gentilezza e disponibilità eleganti e piacevoli. In altre parole Laura, fin dal primo approccio, aveva colpito il giovane aristocratico al punto da sentirsene già innamorato

L’occasione che si stava presentandosi ottimale per tutto il tempo da passare assieme fu invece molto diversa dalla precedente in quanto Laura era una libera professionista e quindi poteva disporre del suo tempo come meglio credeva. Alberto si recò quindi al paese di residenza convinto di passare una settimana con Laura così come aveva fatto con Maria. Accadde però che, ultimata la prima bella giornata in compagnia, alla sera durante la cena la ragazza uscì con una imprevedibile decisione. Affermò con tono convincente e definitivo che non riteneva opportuno continuare quella conoscenza e pertanto i due giovani dovettero salutarsi dandosi parola che, nel caso fossero intervenute delle circostanze nuove, avrebbero potuto riprendere la conoscenza stessa.


Trovatosi di nuovo a casa, Alberto continuava a intrattenersi via telefono con Maria mentre con Laura, la giornalista della quale sentiva quell’innamoramento che nasce forte quando ci si sente ambedue portati l’uno per l’altra, ogni rapporto doveva tristemente considerarsi finito.
Egli però aveva in mente quello che si era ripromesso e diceva a sé stesso : Alberto questa volta non dovrai trascurare nessuna occasione perché hai faticato tanto per raggiungere uno scopo ed ora non devi perdere il momento buono. Il treno quando passa bisogna prenderlo, non perderlo! E stai attento Alberto che questa è proprio la volta buona, quella che aspettavi da una vita!

Detto e fatto egli prende la decisione di telefonarle avendo come pretesto un possibile riavvicinamento a compenso di quella improvvisa e triste chiusura del loro rapporto dovuta esclusivamente a lei mentre da parte sua egli non ne vedeva ragione plausibile. Al contrario, le disse, egli considerava molto positivamente l’averla avvicinata passando in sua compagnia un’intera felice giornata.

Egli Insiste nel fatto che vorrebbe capire la ragione di una rinuncia così repentina ed infine riesce a convincere la ragazza ad aprirsi. Laura gli dice la verità e cioè che tutto ciò che gli dirà sarà doloroso per lui. Allora devi dirmela proprio questa verità, commentò Alberto. Laura gli spiegò il motivo reale. Lei, prima di telefonargli, si era informata bene di lui e della sua famiglia ma quando si è presentato il primo giorno Alberto non ha detto la verità preferendo apparire come figlio di una famiglia di poveri lavoratori. A Laura tutto questo non è piaciuto ed un’intera giornata passata assieme senza essere stata informata della situazione reale non le è andata affatto a genio. Laura dice che la sincerità deve trionfare sempre soprattutto quando si tratta di conferire tra sessi diversi.

Questa presa di posizione di Laura piacque ad Alberto. Prima di tutto Laura ritiene difficile qualunque rapporto tra di loro per una diversa concezione della vita. Quella di Alberto si diparte da un consesso di alto livello mentre la sua è iniziata da una famiglia povera nella quale pensa però aver avuto molto di più di lui e cioè un bene vero da parte di tutti i suoi ed inoltre il dovere di procurarsi il futuro con la sua buona volontà da dimostrare prima di tutto in quegli studi che i genitori le hanno consentito al prezzo di sacrifici enormi.

Fu facile per Alberto proteggere il suo modo di fare dovuto al suo desiderio vero di essere uguale ai suoi amici e compagni di scuola che erano persone semplici ma più felici di quelli come lui costretto prima di tutto a salvare le apparenze. La prova di questo suo bisogno di essere, almeno per un breve periodo, semplice ed umile come tutti i suoi compagni di scuola, la aveva già data nel modo più efficace trasformandosi nel più umile personaggio di tutta la storia cioè in pagliaccio di strada. Oltre a questo Alberto le racconta di aver passato la gioventù sempre con personale di servizio mentre egli avrebbe voluto mamma e papà che vedeva solo durante pranzo e cena. Ad un certo punto egli ha detto a Laura : ma adesso che è tutto chiaro non possiamo instaurare un po’ di amicizia basandoci finalmente sulla verità? Così è stato fatto ed hanno potuto passare alcune giornate assieme. Era sempre Alberto ad andare a a trovarla perché Laura era spaventata e non aveva coraggio di avvicinarsi ad un ambiente aristocratico come quello di lui. In conclusione in quel periodo che stiamo descrivendo esistevano due coppie di persone legate soltanto da una provvisoria e breve amicizia mentre poteva darsi benissimo che qualcuno dei quattro, forse una delle due ragazze o forse lo stesso Alberto, avessero desiderio di passare ad uno stadio superiore della semplice amicizia. Questa ipotesi però non teneva conto della realtà. Infatti quell’amicizia pulita pulita conviveva con una situazione del tutto sconosciuta e mai considerata. Ma siamo sicuri che dal punto di vista amoroso nessuna oppure tutti e tre fossero da tempo già impegnati? È sicuramente un particolare non trascurabile ed infatti se si va fondo persona per persona si possono notare dettagli molto importanti. Innanzitutto lo stesso Alberto, nell’idea dei genitori, era da sempre considerato il promesso sposo della figlia della coppia di amici di papà e mamma i quali vedevano come obbligatorio che Alberto nella eventuale scelta di una compagna, dovesse tener conto della famiglia cui apparteneva e degli usi, consolidati attraverso anni ed anni, che la caratterizzavano. Da tempo immemore in quella vera e propria casta famigliare i matrimoni avvenivano senza uscire da una determinata cerchia in modo che la qualità nobiliare mantenesse le caratteristiche fondamentali. Per far in modo che ciò avvenisse, la soluzione era chiara ed il nome dei due che avrebbero dovuto prima o dopo convolare a giuste nozze era ben definito ed era noto anche ad Alberto. Egli però non teneva in nessuna considerazione tutto questo. Per lui i tempi moderni avevano completamente abolito quelle regole ed egli si sentiva completamente libero anche se nelle frequenti serate nobiliari di pranzi tradizionalmente aristocratici o di altro tipo come concerti musicali o serate di ballo, sempre all’insegna della tradizione nobiliare, egli fosse costantemente destinato a stare vicino a quella che era considerata la sua promessa sposa.
A sua volta Laura nello svolgimento del suo lavoro prediligeva sempre fosse condotto non singolarmente ma in coppia con il collega Antonio con il quale era unita da una compiacenza che superava di molto la pura collaborazione lavorativa per costituire in pratica una specie di parziale fidanzamento.

Si può tranquillamente affermare che l’amicizia di Laura con Antonio presentasse dei risvolti di non poco conto.
Antonio era un giovane molto bravo nel lavoro di aiuto fotografo di Laura ma con una grande timidezza e nello stesso tempo una correttezza di comportamento ed una bontà così accentuata da sembrare innaturale ed artefatta ed infine tale da mettergli addosso l’incapacità totale di avvicinarsi, fin da quando era era un giovane e impreparato ragazzo, nemmeno con i suoi coetanei. Se poi si fosse trattato di ragazze egli si sarebbe trovato così a mal partito da non riuscire a dire un sola parola e da farlo restare lì impalato come fosse vittima di chissà quale tragedia personale.
In definitiva Antonio era un bravissimo giovane molto buono, generoso e di buona cultura ma veramente incapace di intrattenersi con chicchessia presentando delle deficienze così gravi di comportamento da poterlo configurare come colpito da turbe di genere piuttosto gravi.
Quando poi per una bizzarria del caso, egli si trovò a lavorare a fianco, fianco con una bella ragazza come Laura, il che rappresentava il suo primo scambio di parole con una giovane donna, non gli restò altro da fare se non quello di considerarla un angelo caduto dal cielo che aveva tutte le qualità migliori per costituire quel sogno che da sempre gli occupava la mente ed il cervello lasciandolo in uno stato di beatitudine meravigliosa. Logicamente questo stato d’animo non poteva che evolvere in qualcosa di incontrollabile e nello stesso tempo in una totale incapacità di esprimere bene il suo nascente sentimento, di far capire a Laura esattamente quello che stava capitando in lui per il semplice fatto che nemmeno lui stesso ne aveva un’idea precisa. Egli era invece in preda uno stato innaturale, celestiale che non aveva nulla di normale perché surclassato da una ammirazione immensa per lei.
Laura d’altra parte aveva capito di essere oggetto di un attaccamento che lei stessa non riusciva a provare per Antonio al di fuori di una grande stima e convinzione di una grande bontà d’animo e, di fronte ad un personaggio così fondamentalmente buono e generoso e quindi veramente grande in tutto ciò che riguarda la normale collaborazione di lavoro ma molto particolare nei sentimenti , non riusciva nemmeno a pensare di instaurare con lui un qualcosa posto al di sopra dei normali rapporti di impegno fotografico.
In definitiva si arriva a capire che l’innamoramento fortissimo ma inconcludente di Antonio confermava la presenza di qualche difetto che avrebbe potuto anche comportare, da parte di lui stesso, le conclusioni le più disparate ed inimmaginabili e che, come vedremo, provocheranno nella realtà gravissime conseguenze.

La terza persona che fa parte del nostri racconto, cioè Maria, risulta anche lei avere un mezzo fidanzato che da molto tempo sollecita un matrimonio anche se minato alla base dai troppi dubbi della parte femminile.

LA PASSIONE PER LAURA

Il tempo passa ed Alberto comincia a sentire una intensa simpatia per Laura. I loro colloqui, sempre mantenuti su temi culturali oppure su viaggi o infine sul lavoro che lei svolgeva e su quello che lui intendeva iniziare, diventavano sempre più piacevoli ed ambedue percepivano che stava nascendo qualcosa di grande che si chiama amore reciproco. L’amicizia diventata prima un grande affetto , alla fine è amore vero e proprio.
E’ stato Alberto ad iniziare un discorso abbastanza serio. Cominciò con il dire a Laura che tra di loro era nato qualcosa di grande ma che prima che crescesse troppo era necessario chiarire alcune cose. Egli precisò che era stata la stessa Laura a sostenere fermamente che alla base di qualunque rapporto fra persone deve esistere la sincerità, senza nascondere nulla. Pertanto, le disse, io non ti posso tacere il fatto che i miei genitori mi considerano come già promesso alla figlia di amici pari grado del loro livello aristocratico. Devo assicurarti però che io stesso aborrisco questo sistema antiquato di ragionare e dobbiamo renderci conto tutti e due che qualora io accennassi ai miei genitori la presenza di un’altra ragazza e in casa mia scoppierebbe la guerra.

Il fatto che Alberto non condividesse affatto le usanze dell’aristocrazia le quali, tra l’altro. imponevano ai figli di sposarsi esclusivamente tra componenti della nobiltà, aveva diverse motivazioni.

Innanzitutto egli fondamentalmente teneva in grande considerazione la piena libertà che doveva senz’altro contraddistinguere ogni essere umano di poter prendere personalmente le decisioni importanti della propria vita, non giustificando che un uomo, qualunque fosse la sua condizione personale, dovesse passare una vita intera con una donna di cui non era innamorato a cui magari non voleva affatto quel bene che doveva invece costituire il fondamento di una convivenza.

Ma oltre a questo c’erano altre considerazioni che lo spingevano addirittura ad odiare quel comportamento fuori luogo e fuori tempo in quanto dovuti allo scopo non secondario di produrre benefici di ordine nobiliare e soprattutto economico . Alberto, per la sua onestà di fondo e per la massima correttezza morale, non ammetteva assolutamente nulla che si basasse su meri concetti economici o benefici di altro genere ma sempre di carattere materiale. Forse non era del tutto esatto ma egli nel matrimonio tra nobili vedeva inesorabilmente la grande convenienza economica che sopraggiungeva quando era in ballo l’unione immediata oppure anche futura di due due grandi patrimoni dovuta alle nozze dei due eredi di famiglie ricche. Questo fatto lo urtava veramente ed il solo pensiero che egli, appartenente ad una famiglia ricca, venisse indotto a sposare una donna che si trovava nella stessa fortunata condizione economica, lo indisponeva gravemente nel giudizio dei genitori poiché egli non riusciva a cancellare dalla sua mente che, sia pure senza averne mai sentito nemmeno un cenno, alla fin fine anche essi, suoi genitori, erano a conoscenza di questo grande vantaggio puramente economico che sarebbe derivato dal suo matrimonio formalmente già deciso .

Il ragionamento di Alberto con Laura proseguì pregando di essere anche lei sincera e di dirgli se sussistesse in lei qualche problema del genere. Laura precisò subito che egli aveva visto giusto, anche per lei prevedeva un inconveniente simile ma di qualità completamente diversa. Laura gli raccontò che per alcuni anni ha lavorato in simbiosi con Antonio, un ragazzo della sua età e tra di loro esisteva un sentimento di amicizia che forse nel caso dell’amico-collega era sempre stato amore mentre per lei si è sempre trattato di una grande amicizia e nulla di più. Laura afferma: anche nel mio caso come nel tuo non appena io accennassi ad Antonio che ho un altro uomo scoppierebbe una guerra molto più piccola della tua ma comunque sempre guerra. Alberto al massimo della commozione le disse che sentiva di volerle ancora più bene per questa confidenza che reciprocamente si erano fatti.
Bisogna aggiungere che questo aumentare nella amicizia esistente fra Alberto e Laura era stato capito anche da Maria l’altra amica di Alberto la quale, volendo anche lei essere sincera, gli confessò di aver inteso perfettamente che la vera corrispondenza d’animo era quella fra lui e Laura e quindi riteneva giusto allontanarsi mantenendo la sola amicizia che avrebbe potuto ogni tanto concretizzarsi con telefonate incontri brevi nei quali raccontarsi la vita che scorre.
Alberto abbracciò stretta stretta Maria dicendole che le voleva bene come una grande amica, un bene che non sarebbe mai andato perduto.

L’addio di Maria colpí molto Alberto perchè si rese conto che stava sciupando la fortuna strepitosa di aver conosciuto la bontà fatta persona e che stava perdendo una ragazza quale non avrebbe mai più incontrato in tutta la sua vita. Gli accadde di continuare a pensare a Maria facendolo riflettere a fondo e rivedere l’intera vicenda che era derivata dalla sua decisione di presentarsi come pagliaccio di strada e che ora vedeva come un insieme di avvenimenti straordinari iniziati con la conoscenza di una ragazza splendida come era Maria la cui bontà di cuore era arrivata al punto di dover spontaneamente allontanarsi da lui. La vicenda che ora lo assillava era la grande differenza esistente tra le due ragazze che aveva conosciuto: una, Maria, lo aveva impressionato enormemente per una bontà senza fine che avrebbe meritato un grande affetto , l’altra, Laura , così meravigliosa da averlo già rapito interamente. Essendo per sua indole fatalista, fu portato ad una convinzione certa, incancellabile. La vicenda medesima costituiva un insieme straordinario, bellissimo e incancellabile. Da tutto questo sarebbe derivata per sè stesso una vita intera altrettanto straordinaria, sicuramente qualcosa di grande, di incredibile, addirittura e sicuramente qualcosa di sensazionale ed egli, di tutto ciò, era sicurissimo.
Con questa profonda convinzione in animo , Alberto vide trascorrere molto velocemente tutto il tempo che egli aveva prefissato per festeggiare la sua laurea prima di iniziare quel lavoro cui teneva tanto e per il quale si era sviluppata la sua specializzazione in aeronautica.
A quel punto era gioco forza confessare a Laura che egli contava di stabilirsi con gli studi in America dove cominciare l’attività. Laura non trovò nulla da dire anzi approvò la sua decisione perché era convinta anche lei che lì in America che avrebbe imparato bene il suo lavoro ed aggiunse anche che lei non aveva alcun problema a spostare anche la sua attività In America dove aveva già avuto parecchi impegni .

PRESENTAZIONE DI LAURA IN FAMIGLIA

La decisione di spostarsi in America Alberto la disse ovviamente anche ai suoi genitori ed in quella occasione non poté evitare di annunciare anche che aveva per fidanzata Laura e che prima di partire desiderava farla conoscere anche a loro.
I genitori risposero che capivano che i tempi erano cambiati e le loro abitudini forse andavano modificate. Restava sempre l’impegno assunto con la ragazza figlia di amici alla quale era data una certa promessa di futuro matrimonio.
Alberto insistette sulla sua proposta di far conoscere Laura ai genitori i quali accettarono. Fu così tenuto l’incontro che fu assolutamente formale e freddo. I genitori di Alberto ebbero piacere di conoscerla e la pregarono, anche durante l’assenza del loro figlio, di andare qualche volta a trovarli per parlarne. Nel secondo incontro, che ebbe luogo un paio di mesi dopo, i genitori di Alberto, non sapendo come iniziare a conoscere la ragazza, la pregarono di spiegare il lavoro che stava svolgendo. Questa richiesta fece veramente felice Laura la quale aveva mille episodi piacevolissimi e di una certa profondità morale e grande interesse giornalistico. Il racconto su cui si basò l’intera visita riguardava i reportage fotografici che lei aveva svolto in occasione straordinarie e che venavano spesso premiati nominandola giornalista fotografa di alta qualità e miglior artista fotografico italiano del momento. I genitori di Alberto dovettero ammettere che la ragazza era un personaggio di alta qualità.
Dall’altra parte il loro figlio in America iniziò ad imparare il suo lavoro che lo appassionava molto avendo trovato un ambiente ideale, una qualità nel suo impegno che lo entusiasmava in tutti i sensi. Quello che gli mancava era la presenza di Laura. Glielo scrisse e lei rispose immediatamente che si sarebbe trasferita anche lei con il suo lavoro nella stessa città di Alberto.

LA TRAGEDIA CHE INCOMBE SU LAURA

A questo punto Laura dovette per forza raccontare al suo amico – collega Antonio il suo amore per Alberto ed il suo prossimo trasferimento in America per stare vicino a lui. Come previsto successe un finimondo. L’amico collega non accettava questo fatto. Egli la ha sempre amata e lo sapeva benissimo anche lei. Si succedettero numerosi incontri durante i quali la situazione andava sempre peggiorando. L’amico le garantì che, quando lei avesse veramente messo in atto il suo proposito, la propria vita avrebbe assolutamente cessato di avere uno scopo e pertanto l’unica cosa che restava era decretare la fine di una esistenza diventata completamente inutile. Quello che ripeteva continuamente era il grande amore che egli provava e che era tanto grande da sentirsi in obbligo di fare per lei qualunque cosa gli avesse chiesto mentre lei non ha fatto nulla per lui benché conoscesse benissimo la situazione.
Sicuramente l’affermazione di Antonio è lontana dal comune modo di ragionare. Un suicidio, sia pure appena accennato, non può in nessun caso, essere la soluzione del problema. Tenute presenti le caratteristiche e le modalità inusitate del suo viscerale amore per Laura si riesce però a capire che la sua decisione deflagra in un fatto estremamente grave ma non privo di una verità sconcertante anche se inammissibile.
Per Antonio la perdita di Laura consiste in un male estremo che richiede decisioni così estreme da giustificare in pieno addirittura il suicidio.

Completamente diverso quello che accadeva a Laura. Lei, da quella persona molto avveduta che era, avrebbe dovuto farlo ragionare spiegandogli che in ogni caso un amore come il loro e presente soltanto in una delle due parti, non può esistere. Lei infatti non si è mai sentita di corrispondere e quindi egli doveva mettersi il cuore in pace e capire che in tutto ciò che sognava c’era qualcosa di irrealizzabile e quindi egli doveva trattenersi e, sia pur con dolore immenso, lasciar perdere Laura. Vedremo invece che le cose si svolgeranno in maniera assurda ed imponderabile-.
Antonio insiste: egli si sarebbe suicidato. “Io per te darei la mia vita e tu invece per me non dai nulla!”. Ma io ti ho sempre voluto bene come un grande amico e quel bene te lo voglio ancora. Io ti voglio tanto bene che sarei tuttora disposta a darti tutto quello che mi puoi chiedere, disse Laura. A quel punto Antonio esce dai limiti di un comportamento logico, naturale, con un comportamento assurdo, impensabile ed inammissibile.
“Si, c’è un solo modo perché io non mi senta obbligato a ricorrere a decisioni estreme” . Ecco, tu devi lasciare che sia io ad avere il tuo primo rapporto con un uomo. Solo questo può essere per me la prova che in realtà anche tu mi hai voluto bene ed io conserverò questo grande ricordo senza fare nulla di contrario alla tua nuova decisione anzi ti prometto che non andrò mai in tutta la mia vita con nessun’altra donna, tanto grande è il bene che ti voglio. Mi ripeto, puoi salvarmi solo dando a me la tua verginità.
E Laura: tu non puoi chiedermi questo assolutamente.
La risposta di Antonio : Ecco la tua promessa fatta due minuti fa di donarmi qualunque cosa ti avessi chiesto dove è finita?
E Laura: dammi un giorno di tempo per decidere.
A questo punto quello che dovrebbe fare Laura è chiaro, Lei ha ricevuto una richiesta assurda per qualunque benpensante, richiesta che non deve accogliere in nessun caso quindi deve semplicemente non accettare una vera follia come quella avendo mille motivi per non farlo. Vedremo invece quello che succede.

In realtà Antonio si era innamorato di Laura fin dal primo incontro e durante gli anni di lavoro in comune aveva tentato in tutti i modi di essere ricambiato ma Laura continuava a ripetergli che per lui provava una grande amicizia e null’altro. Egli invece aveva continuato a sognare di fidanzarsi per poi sposare Laura. Egli si era limitato in tutti i sensi verso altre possibili conoscenze e quello che sognava ad occhi aperti era conservare tutto il suo amore per lei e solo per lei. Soprattutto fantasticava per la sua prima notte di matrimonio immaginandolo con i dettagli più romantici e più belli e rivedendo, ripassando mille volte i dettagli immaginari aveva provato e riprovato una immensa gioia.
Anche Laura in quella giornata di ripensamento chiesta ad Antonio considerava e riconsiderava l’eventuale rapporto che avrebbe dovuto avere con lui ma lo faceva in maniera completamente opposta a quanto sognato da Antonio medesimo. Lei rivedeva i sogni romantici fatti per anni ed anni della sua prima notte di nozze con un suo amore immaginando gli episodi più belli, dettati da un amore grande ed adesso non riusciva a tollerare il solo pensiero di dover invece sopportare una notte di quel genere, una notte impossibile da tutti i punti di vista, dalla quale le derivava solo orrore ed indignazione per sé stessa qualora avesse accettato e per Antonio che aveva avuto il coraggio di chiederle una cosa simile basata su un turpe, improponibile ricatto : Laura, o tu accetti la mia richiesta o io mi uccido.

La sera stessa al telefono raccontò la tragedia ad Alberto dicendogli che egli aveva preventivato una guerra e la guerra stava arrivando a meno che non facesse quel sacrificio immenso che le ripugnava per il grande amore che aveva per lui. Alberto rimase veramente scosso ritenendo assolutamente irrealizzabile un evento di tale gravità nei riguardi del loro puro amore. Egli provò inutilmente a sostenere l’assurdità inammissibile di un gesto come quello. Sostenne che sempre, quando sussista una persona che minaccia di suicidarsi, il dovere di noi tutti è assolutamente quello di avvisare la polizia la quale provvede a far quanto necessario a salvaguardia dell’annunciato suicida. Laura obbiettò che mai e poi mai lei avrebbe fatto una denuncia alla polizia contro la persona che la aveva aiutata per anni con profonda abnegazione ed attaccamento. Aggiunse che Antonio era un tipo sensibile e buono che sarebbe rimasto talmente colpito da un gesto così grave come una denuncia alla polizia fatta proprio dalla persona che egli amava profondamente, così grave da arrivare veramente ed immediatamente alla conclusione tragica della sua vita. In questo tristissimo caso Laura stessa non avrebbe mai più cessato di considerarsi la vera responsabile del suicidio di una persona come Antonio. Laura quindi non avrebbe mai fatto una denuncia del genere.
Invece lei insistette nel fatto che l’amico Antonio era in preda ad una vera e inarrestabile turbe mentale, una perversione maniacale veramente invincibile. Alberto le chiese di concedergli in ogni caso una notte per decidere qualcosa. La notte seguente egli non chiuse occhio ritenendo assurda la vicenda che si stava delineando.
Tutto quello che stava accadendo ad Alberto era un assurdo. La sua strada era a senso unico. Egli avrebbe dovuto semplicemente dire a Laura che si stava discutendo di un evento impossibile e che si doveva soltanto respingere a priori. La decisione era univoca : non si può accettare un ricatto come quello, succeda quel che deve succedere. Si potrebbe anche aggiungere che minacciare il suicidio è una cosa abbastanza frequente. Diversa l’attuazione reale di quel gesto estremo. Ciononostante le perdite di vite umane in quel modo non sono affatto rare e tutte hanno inizio spesso da cose meno importanti di quanto lo siano veramente.

Tuttavia l’indomani ad Alberto accadde un fatto forse ancora più incredibile di quanto era già avvenuto . Alberto impiegò tutte le sue forze per riuscire a dirle : dalla mia disperata decisione capirai quanto bene ti voglio. Io mi ero ripromesso di non avere  rapporti intimi con te se non dopo il matrimonio perché vedevo in quell’atto un vero pegno d’amore. Ora di fronte ad un evento della massima crudeltà come quello ma che tu mi hai convinto essere assolutamente necessario, io arrivo a dirti di essere d’accordo per la accettazione richiesta ed inoltre che abbiamo a che fare con una persona che è completamente fuori di senno e dalla quale si può quindi aspettarsi di tutto.

Vai pure con lui se questo, come mi hai raccontato con molti particolari, é veramente la condizione “sine qua non” perché il tuo amico garantisca che dopo tutto sarà a posto, vai tranquilla con il il mio pieno consenso. Laura disse che era una decisione immensa, smisurata che capiva quanto valeva per lui ed altrettanto per lei. Ma se per salvare la situazione era necessario, lei sarebbe riuscita a subire un’onta così grande da non essere nemmeno concepibile da una mente umana.
A questo punto della storia si possono trarre molte conclusioni, Una volta stabilito che l’accettazione di quel ricatto è un errore gravissimo, sarebbe da immaginare cosa può essere passato per la mente dei tre protagonisti nel fare il contrario di quello che impone la regola di vita.
Antonio se ama veramente dovrebbe agire esattamente all’opposto, e molto semplicemente lasciare Laura completamente libera accompagnando il generoso gesto con queste parole : l’amore che provo per te è così grande da impormi di farti felice e, visto che la tua felicità è legata non a mè ma ad un altro, la tua sarà anche la mia felicità per sempre.
Il fatto che egli non abbia fatto questo grande gesto è la dimostrazione che era una persona anormale e come tale incapace di ragionare correttamente ed invece capacissimo, in quella che può considerarsi vera follia, di qualsiasi atto estremo. Evidentemente Laura lo aveva capito e non ha mai corrisposto al suo amore proprio per il motivo che Antonio non era una persona normale. Alla fine una uscita di quel genere, corrispondente ad un vero e proprio ricatto sessuale, è indice di una grave deficienza intellettuale ed anche morale, perché è di sicuro un ricatto inaccettabile.
Se si considera Laura e la sua decisione (che abbiamo già visto essere anch’essa sbagliata) di accettare una intera notte d’amore con lui, cioè di sottostare a quel ricatto, si arriva alla conclusione che lo si possa fare soltanto per il grande amore di lei per Alberto e per nessun altro motivo. Anche quella decisione costituisce un evento eccezionale e come tale richiede una risoluzione altrettanto eccezionale. In questo senso la sua accettazione non può che considerarsi altrettanto grande del suo amore per Alberto.
Infine l’accettazione di Alberto ha tutte le pregiudiziali e tutte le giustificazioni di Laura. Anche qui la sua decisione di accondiscendenza per un atto inammissibile diventa possibile solo perché dettato da un grande, immenso amore per il quale qualunque cosa, anche la più assurda, per amore e solo per quello, deve essere accettata ed Alberto la accetta..
Alla fine il fattaccio ebbe nella realtà lo svolgimento concordato . Passarono diversi giorni durante i quali, con immenso dispiacere e disgusto, Laura compì la cura consigliata dal ginecologo da lei interpellato allo scopo di evitare ogni possibilità di restare incinta e poi si mise a disposizione di Antonio. A letto con lui si era ripromessa di mantenere la massima freddezza e un distacco totale dall’evento che stava succedendo. Antonio durante tutta la vicenda si dimostrò molto comprensivo della difficoltà che avrebbe avuto Laura e, non appena la ebbe fisicamente vicina vicina, le raccontò i particolari del suo grande amore per lei dettagliando a fondo il comportamentofacendo risaltare le sue belle doti che egli considerava un vero incanto. Tutto questo contribuì a tranquillizzare Laura che temeva soprattutto il promo approccio notturno. Per il seguito egli dimostrò cosi delicato ed attento nel farle ogni genere di complimento e di carezza tanto che piano piano si aprisse anche lei al punto di dover ammettere una sua totale partecipazione a quel rapporto dapprima supposto molto increscioso.
L’accaduto costituiva una prova del fatto che anche Laura, in qualche modo, aveva anche lei amato il suo compagno di lavoro trovando così una minima giustificazione del suo comportamento. Anche l’amico se ne era reso conto e, al momento dell’addio, non sapeva contenersi nel ringraziarla dicendole che era proprio questo ciò che le aveva chiesto e che gli avrebbe dato la forza di continuare a vivere.
Il giorno dopo Laura partì per l’America.

LO SCONVOLGIMENTO ED IL RITORNO DELLA FELICITA’

Il loro incontro esplose in una felicità immensa ben comprovata dal sacrificio smisurato che avevano dovuto fare ambedue in cambio della loro felicità.
Tutti due avevano una convinzione unica e coincidente : tutto ciò che era accaduto, per quanto grande nella incongruenza, nella logica, nel diritto ed in tutte le particolarità possibili ed immaginabili , era sempre e soltanto frutto del loro grande amore e di null’altro.
Laura ricordò ad Alberto la promessa più volte scambiata di dirsi sempre tutto e di essere sinceri l’uno con l’altro. In virtù di tutto ciò ella voleva raccontargli tutto dell’incontro fatto ed addirittura fargli capire che lei aveva la grave colpa di essere stata vera partecipe del fatto. Pensava in questo modo di scaricare a lui buona parte della sua colpa, ma non ci fu niente da fare. Alberto le disse queste parole. Tu non mi devi raccontare nulla e ricorda bene quello che ti dico. Per noi due quel fatto non è mai accaduto e qualunque conseguenza dovesse derivare da esso sarà considerata come dovuta esclusivamente a noi due ed al nostro amore immenso. Ricordalo bene quel fatto : tutto ciò che è accaduto e di cui non voglio saper nulla è stato comunque frutto del nostro grande amore.
Quel giorno iniziò una vita veramente straordinaria. Alberto, come aveva promesso a Laura, avrebbe rinviato il piacere di farla sua solo dopo il matrimonio.
Senonché, trascorsi due mesi di vera e pura gioia, Laura dovette dargli una notizia incredibile, brutta e bella assieme : nonostante tutto quello che aveva predisposto per non restare incinta, un destino incredibile aveva fatto in modo che lei aspettasse un bambino. Dentro di sé Laura era convinta che la causa di questo straordinario concepimento fosse da attribuire interamente all’abbandono ad Antonio che lei stessa aveva commesso in quella inquietante notte d’amore. Se esisteva quella colpa lei doveva tenerla dentro di sé per quel diniego che Alberto aveva manifestato quando lei avrebbe invece voluto metterlo al corrente di ogni cosa scaricandosi su di lui almeno in parte di quella colpa.

Sono d’obbligo alcune considerazioni.
Ragionando sul verificarsi dei fenomeni naturali dei quali la società moderna riterrebbe di conoscere bene le leggi, le regole, la consuetudine e le mille altre motivazioni logiche, si deve invece constatare come la realtà molto spesso ne esca totalmente con colossali anomalie in molti settori che vanno da un estremo all’altro partendo dall’amore, come nel caso dei nostri protagonisti, per arrivare fino al campo opposto e cioè a quello riguardante genericamente l’odio dove si riscontrano spesso vicende assolutamente imprevedibili ed orripilanti.
La motivazione di tutto questi viene spesso attribuita a quel qualcosa di infinito che dall’alto tutto prevede e stabilisce per un suo disegno preciso. Si potrebbe arrivare e alla conclusione che la straordinarietà accaduta a Laura di aspettare un bambino, nonostante avesse seguito rigorosamente le regole note per non restare incinta, potrebbe avere un suo fine prestabilito come infatti si vedrà nel seguito del racconto.
È su questa base che Alberto, con la sua straordinaria sensibilità, capì perfettamente che quello che si presentava era un avvenimento importante e motivato da qualcosa di divino che lo sottometteva alla prova più profonda di tutta la sua vita. Egli doveva superarla basandosi su due elementi contrapposti: da una parte la propria bontà d’animo e la vita futura di quel bimbo che ormai si trovava nel grembo della sua amata Laura e dall’altra parte il suo orgoglio di uomo tradito. Fu rapidissima e facile la decisione perché vinse subito la prima parte e cioè vinsero la bontà d’animo e la vita del bimbo. Fatto questo ragionamento solenne Alberto rifletté ancora un momento e poi le disse : una nascita é sempre una benedizione del cielo e questa ha il grande pregio di aver già sistemato il tuo amico Antonio e sistemerà ogni nostra cosa.
Osservando da fuori la orrenda e al tempo stesso splendida vicenda, si potrebbe arrivare a considerazioni contrapposte. Anche l’accettazione di un figlio che Alberto sa di essere figlio di un altro è senza dubbio una circostanza pesantissima che richiede un coraggio, un discernimento ed una decisione veramente eccezionali. Eppure Alberto decide in un solo attimo
Alberto si ripete : questo nostro figlio sistemerà ogni cosa!
Laura : Ma cosa dici Alberto?, Ecco cosa dico Laura. Domani stesso telefonerò a casa e dirò che noi dobbiamo sposarci per forza perché tu sei incinta di me. E questo sarà l’ultimo grande doloroso affronto che non avrei mai subito perché sai quale era la mia vera presa di posizione. Ma quel bambino è veramente nostro, derivato dalle nostre amatissime decisioni ma sempre nostro essendo dovuto punto per punto e minuto per minuto soltanto al grande amore che ci lega. Quel figlio, come tutti figli del mondo, è figlio di un grande amore : il nostro, molto sofferto ma nostro. Io credo che il piccolo, oltre ad essere nostro in tutti i sensi, sarà la nostra felicità.
Quanto accaduto eliminerà ogni dubbio per mio padre che d’altra parte aveva già cominciato ad amarti. Questo sarà nostro figlio a tutti gli effetti come ti ho ben spiegato. Laura restò letteralmente incantata dal ragionamento e dai consigli di Alberto e finì per dirglielo : Alberto non ti credevo una persona così grande e generosa. Ti ringrazio e ti garantisco un amore eterno.

Dagli ultimi avvenimenti accaduti si possono trarre importanti considerazioni. Alberto, dopo aver superato l’intenso momento dell’accettazione di un figlio non suo, deve avvertire la sua famiglia ed in dettaglio suo padre di una gravidanza non prevista, la quale provoca l’immediato matrimonio riparatore di malefatte provocate da altri ed egli deve farlo mentendo spudoratamente poiché deve dichiarare, contrariamente alla verità, di essere lui stesso l’artefice di tutto l’accaduto.

Si può immaginare i pensieri che passano in questo momento per la mente di Alberto. Egli sta facendo un percorso irto di problemi essendo iniziato con la necessità- di salvare una persona da un suicidio che sembrava inevitabile per la presenza nella persona di Antonio, amico-collaboratore di Laura, di una turbe mentale dalla quale avrebbero potuto aversi conseguenze di una gravità durissima, proseguito con l’aver sottoposto l’amata Laura ad una prova arditissima e dolorosissima dalla quale è risultato un fatto clamoroso come l’arrivo di un bimbo chiaramente non suo. Ne è derivata l’urgenza del suo matrimonio che lo costringe a confessare al padre delle mancanze che, pur non essendo affatto dovute ad egli stesso egli, da persona molto corretta, deve far figurare in altro modo.

Ciò che risalta non è la stranezza di un destino che gli fa agire spesso in modo contrario alle sue aspettative anche in questioni della massima importanza ma è invece la constatazione della sua bravura nel prendere immediatamente delle misure difficilissime ma che lo aiutano districare la matassa di guai nel migliore dei modi perché basate sempre nel rispetto che egli ha di tutto ciò che lo circonda. sia anch’esso un fatto materiale come la natura ed il suo comportamento alle volte imprevedibile ma predestinato a fin di bene e tutto ciò che la compone, sia un insieme di avvenimenti molto importanti come la nascita di un bambino .

Si tratta chiaramente di una conclusione difficilissima ma molto soddisfacente.

IL MATRIMONIO

In Italia venne celebrato il matrimonio con tutti i festeggiamenti, le cerimonie, i pranzi e tutte le possibili e belle azioni di congratulazione e di augurio per gli sposi.

La cerimonia del matrimonio era stata preceduta dalla festa del celibato dove tutti gli amici usano festeggiare la perdita di un altro celibe della compagnia di amici presenti. A quella festa Alberto si presentò in un angolo della sala con la sua originale maschera di pagliaccio nano. A chi gli chiedeva cosa rappresentasse quella specie di nano immobile, Alberto precisò che tutto ciò che si stava festeggiando era derivato proprio da lui, dal pagliaccio nano. Ricordate questa verità perché rappresenta tutto quello che voglio dirvi. Seguirono festeggiamenti di tutti i tipi per il nano che era ridiventato Alberto.
Gli sposi fecero il loro viaggio di nozze a Venezia e Firenze e subito dopo tornarono in America tutti e due al lavoro.

ARRIVA IL BIMBO

Passarono in fretta i mesi di gravidanza ed arrivò il bambino più bello del mondo. Alberto era avanzato nel suo lavoro e finita l’attività di progettazione era divenuto un manager di grande impegno e capacità tanto da immaginare che adesso sarebbe anche disposto a tornare nella casa paterna e dare una mano al papà nel disbrigo delle delicate operazioni finanziarie che egli continuava a condurre. Laura, dal canto suo, faceva qualche servizio compatibilmente con gli impegni di famiglia. Ma i figli, col passar del tempo divennero due e poi tre. L’amore tra tutti i componenti della famiglia era altissimo anche perché coronato da quei bellissimi bambini.

 

IL RITORNO IN ITALIA

Ogni anno la famiglia passava le vacanze in Italia essendo ospitati nella casa dei genitori di Alberto. Gli sposi si prendevano dei giorni di libertà per gustarsi delle vacanze italiane lasciando ai nonni i tre bambini. Quando tornavano il vecchio papà magnificava i nipotini affermando che erano graziosissimi ma c’era soprattutto il grande, che ormai aveva dieci anni, a rubare il cuore ai nonni. Non mancavano gli accenni alla continuazione della famiglia oltre alla sua vita ed anche quella di Alberto e della sua amatissima moglie.
Ad un certo punto il vecchio padre chiese di riunirsi perché aveva piacere di parlare a tutti rivolgendosi soprattutto ad Alberto e sua moglie.
Quando furono tutti presenti egli partì da lontano ripetendo cose ben note ma tali da rendere ben convinti i presenti. Si trattava della storia della famiglia, di un dovere trasmesso da anni e che doveva far proseguire nella stessa strada quella grande famiglia. Egli ora, con la conoscenza dei tre meravigliosi piccoli, vedeva la mano del cielo per promuovere questa continuazione. Per farlo però era necessaria una grande decisione: la famiglia di Alberto avrebbe dovuto rientrare entro i muri della casa in modo che egli, decano della famiglia, potesse godere di quei nipotini istruendoli in merito alla famiglia stessa. Questo era la cosa che più desiderava al mondo. Passando ad un settore pratico egli disse di ritenere che che suo figlio avesse ormai completata la sua necessità di imparare dall’America ed era ora che questa grande capacità acquisita la mettesse a disposizione della sua patria e per far questo torno sempre a sollecitare il vostro rientro in famiglia.

LA FELICE CONCLUSIONE

Alberto comunicò al padre che nei dieci anni di esperienza americana egli era molto progredito essendo passato dalla categoria progettisti a quella manager che curavano le grandi iniziative e che era già arrivato per suo conto alla decisione di tornare in Italia per utilizzare anche qui le nuove strategie, i management e la proposta del padre sarebbe stata accettata ben volentieri.
Tutto questo trovò realizzazione e la vita della famiglia intera di Alberto continuò nella casa paterna come sia il padre e sia Alberto stesso avevano previsto.
Laura un giorno ricevette una lettera. Proveniva dal suo ex amico e collaboratore Antonio. Gli raccontava di essere sposato . Egli voleva bene alla sua splendida moglie anche perché gli aveva dato due meravigliosi figli. La sua vita proseguiva nella serenità e nel bene reciproco. Però nel suo cuore era rimasta Laura perché lei gli aveva regalato qualcosa di grande di sublime che è stato lo spunto per continuare a vivere. Si augurava che quel dono non avesse danneggiato lei e la sua famiglia sicuro che avrebbe costituito il segreto di loro due. Egli la ringraziava molto e le augurava ogni bene. La risposta di Laura era concepita in questi termini. Per quanto riguarda il regalo fatto a quei tempi : ti posso assicurare che, se a tè ha permesso di continuare a vivere, è stato quello stesso regalo a contribuire molto anche alla mia vita la quale, essendovi esclusa ogni forma di segreto, è felicemente continuata attraverso gli anni con un amore che, senza il regalo medesimo, non sarebbe stato così grande.
La lettera di Antonio non fu affatto fatta leggere ad Alberto: per lui tutto ciò non era mai esistito.

I RICORDI DI LAURA SPOSA

La vita della famiglia trascorse felicemente. I figli crebbero nella serenità e all’ombra di due genitori che si amavano così teneramente, poterono attuare tutte le passioni, le gioie che la gioventù concedeva mentre i nonni erano deceduti a poca distanza di tempo uno dall’altro. Anche lo studio, l’accordo reciproco tra fratelli e con i genitori finchè vivi fu sempre il più bello che si possa immaginare.
Laura, padrona di casa ormai matura ogni tanto rivedeva tutta la sua vita trovandola in tutto un insieme di contentezza, di felicità, di amore. Ringraziava il cielo per tutti i doni che aveva ricevuto.
Ma c’era una conclusione amara. Sia lei che Alberto quando accadeva di complimentarsi a vicenda della straordinaria bellezza, grandiosità, felicità della loro vita famigliare giungevano ad una conclusione interamente condivisa a da tutti due: tutto questo è la dimostrazione che, nelle nostre decisioni così difficili e determinanti, con l’aiuto del cielo che abbiamo sempre richiesto, abbiamo fatto tutto nella maniera giusta, la migliore tra quelle da prendere .
C’era un dettaglio importante che, sia pur raramente, lei amava rivivere. Anche lei come tutte le donne sposate, rivedeva il film della sua prima notte d’amore. Era quello un evento così grande che, per tutte rappresentava uno dei ricordi più belli, ma che per Laura era stato veramente straordinario per due aspetti contrastanti ed allo stesso tempo tragici e bellissimi.
Ricordava la disperazione quando seppe che doveva per forza sopportare il dono della sua verginità a qualcuno che non sarebbe diventato suo marito e la constatazione della vera grandezza dimostrata da Alberto nel concedere, per amore, questo grande evento che per qualunque altro sarebbe consistito in un vero tradimento insopportabile. Poi ricordava che, nonostante tutto, lei in quel primo rapporto era stata tanto amata da aver corrisposto per qualche momento anche lei a quell’amore così grande ed ora ricordava volentieri anche quei brevi momenti. Ma ciò che più ricordava con tanto piacere era il comportamento di Alberto il quale, di fronte ad un atto che nessun uomo avrebbe tollerato, egli non solo lo consentì, ma volle restarne totalmente all’oscuro considerando, a tutti gli effetti, che esso non fosse mai esistito. Ricordava esattamente le sue parole : tutto ciò che è accaduto nella nostra famiglia è stato amore, soltanto amore totale. A conferma di quanto sopra ha voluto, come accadeva in tutti i matrimoni veri, di fare sua Laura soltanto nella prima notte di nozze. E lei ne fu tanto contenta da considerare, come voleva Alberto, che era quella la sua sua vera prima volta che aveva fatto l’amore e lo aveva fatto con lui, solo con lui, tutto il resto, per la loro vita, non era mai esistito

Una sera Laura, ormai arzilla vecchietta, volle accanto a sé il marito per aprire. come disse, e subito richiudere, una vecchia piaga.

“Questa apertura me la devi concedere. Io vorrei tu mi spiegassi perché nella nostra consuetudine di considerare i nostri tre figli tutti tre esattamente uguali, purtuttavia abbiamo sempre avuto un’attenzione, un rispetto, un amore più grande per il primo. Alberto rispose: la piaga la chiudo io e sarà chiusa per sempre.”

Laura, continuò Alberto. Ti ricordi di Maria quella ragazza che avevo conosciuto prima di te e che poi é uscita spontaneamente dalla nostra vita? Quel giorno io sono stato veramente colpito dalla partenza di una ragazza di grande bontà e gentilezza e, riflettendo bene sulla vicenda che io stavo trascorrendo a contatto con le due straordinarie e giovanissime Maria e Laura, ne ho dedotto i particolari di quella che sarebbe stata una vita straordinaria, incredibile, bellissima e tragica assieme : quella di noi due . E tutto questo si è realizzato esattamente come io avevo previsto.

Quel figlio, di fatto, ha vissuto avvenimenti straordinari che io e te abbiamo sempre davanti agli occhi e che ci hanno commosso profondamente fin dal suo arrivo su questa terra con un tuo incontro personale che ha avuto tutte le gioie e tutte le preoccupazioni del mondo, per continuare ad essere stato lui, neonato a farci sposare in tutta fretta sulla base di eventi toccanti, ma soprattutto per essere stato, nonostante tutto, un vero nostro figlio. Tutto questo costituisce un insieme eccezionale che ha riempito la nostra vita di commozione grande che abbiamo ricambiato con altrettanto amore, e superando tutte le eclatanti prove cui siamo stati continuamente sottomessi.