FIGLIO DELL’ARISTOCRAZIA – SESTA PUNTATA

IL RITORNO IN ITALIA

Ogni anno la famiglia passava le vacanze in Italia essendo ospitati nella casa dei genitori di Alberto. Gli sposi si prendevano dei giorni di libertà per gustarsi delle vacanze italiane lasciando ai nonni i tre bambini. Quando tornavano il vecchio papà magnificava i nipotini affermando che erano graziosissimi ma c’era soprattutto il grande, che ormai aveva dieci anni, a rubare il cuore ai nonni. Non mancavano gli accenni alla continuazione della famiglia oltre alla sua vita ed anche quella di Alberto e della sua amatissima moglie
Ad un certo punto il vecchio padre chiese di riunirsi perché aveva piacere di parlare a tutti rivolgendosi soprattutto ad Alberto e sua moglie.
Quando furono tutti presenti egli partì da lontano ripetendo cose ben note ma tali da rendere ben convinti i presenti. Si trattava della storia della famiglia, di un dovere trasmesso da anni e che doveva far proseguire nella stessa strada quella grande famiglia. Egli ora, con la conoscenza dei tre meravigliosi piccoli, vedeva la mano del cielo per promuovere questa continuazione. Per farlo però era necessaria una grande decisione: la famiglia di Alberto avrebbe dovuto rientrare entro i muri della casa in modo che egli, decano della famiglia, potesse godere di quei nipotini istruendoli in merito alla famiglia stessa. Questo era la cosa che più desiderava al mondo. Passando ad un settore pratico egli disse di ritenere che che suo figlio avesse ormai completata la sua necessità di imparare dall’America ed era ora che questa grande capacità acquisita la mettesse a disposizione della sua patria e per far questo torno sempre a sollecitare il vostro rientro in famiglia.

LA FELICE CONCLUSIONE

Alberto comunicò al padre che nei dieci anni di esperienza americana egli era molto progredito essendo passato dalla categoria progettisti a quella manager che curavano le grandi iniziative e che era già arrivato per suo conto alla decisione di tornare in Italia per utilizzare anche qui le nuove strategie, i management e la proposta del padre sarebbe stata accettata ben volentieri.
Tutto questo trovò realizzazione e la vita della famiglia intera di Alberto continuò nella casa paterna come sia il padre e sia Alberto stesso avevano previsto.
Laura un giorno ricevette una lettera. Proveniva dal suo ex amico e collaboratore Antonio. Gli raccontava di essere sposato . Egli voleva bene alla sua splendida moglie anche perché gli aveva dato due meravigliosi figli. La sua vita proseguiva nella serenità e nel bene reciproco. Però nel suo cuore era rimasta Laura perché lei gli aveva regalato qualcosa di grande di sublime che è stato lo spunto per continuare a vivere. Si augurava che quel dono non avesse danneggiato lei e la sua famiglia sicuro che avrebbe costituito il segreto di loro due. Egli la ringraziava molto e le augurava ogni bene. La risposta di Laura era concepita in questi termini. Per quanto riguarda il regalo fatto a quei tempi : ti posso assicurare che, se a tè ha permesso di continuare a vivere, è stato quello stesso regalo a contribuire molto anche alla mia vita la quale, essendovi esclusa ogni forma di segreto, è felicemente continuata attraverso gli anni con un amore che, senza il regalo medesimo, non sarebbe stato così grande.
La lettera di Antonio non fu affatto fatta leggere ad Alberto: per lui tutto ciò non era mai esistito.

I RICORDI DI LAURA SPOSA

La vita della famiglia trascorse felicemente. I figli crebbero nella serenità e all’ombra di due genitori che si amavano così teneramente, poterono attuare tutte le passioni, le gioie che la gioventù concedeva mentre i nonni erano deceduti a poca distanza di tempo uno dall’altro. Anche lo studio, l’accordo reciproco tra fratelli e con i genitori finchè vivi fu sempre il più bello che si possa immaginare.
Laura, padrona di casa ormai matura ogni tanto rivedeva tutta la sua vita trovandola in tutto un insieme di contentezza, di felicità, di amore. Ringraziava il cielo per tutti i doni che aveva ricevuto.
Ma c’era una conclusione amara. Sia lei che Alberto quando accadeva di complimentarsi a vicenda della straordinaria bellezza, grandiosità, felicità della loro vita famigliare giungevano ad una conclusione interamente condivisa a da tutti due: tutto questo è la dimostrazione che, nelle nostre decisioni così difficili e determinanti, con l’aiuto del cielo che abbiamo sempre richiesto, abbiamo fatto tutto nella maniera giusta, la migliore tra quelle da prendere .
C’era un dettaglio importante che, sia pur raramente, lei amava rivivere. Anche lei come tutte le donne sposate, rivedeva il film della sua prima notte d’amore. Era quello un evento così grande che, per tutte rappresentava uno dei ricordi più belli, ma che per Laura era stato veramente straordinario per due aspetti contrastanti ed allo stesso tempo tragici e bellissimi.
Ricordava la disperazione quando seppe che doveva per forza sopportare il dono della sua verginità a qualcuno che non sarebbe diventato suo marito e la constatazione della vera grandezza dimostrata da Alberto nel concedere, per amore, questo grande evento che per qualunque altro sarebbe consistito in un vero tradimento insopportabile. Poi ricordava che, nonostante tutto, lei in quel primo rapporto era stata tanto amata da aver corrisposto per qualche momento anche lei a quell’amore così grande ed ora ricordava volentieri anche quei brevi momenti. Ma ciò che più ricordava con tanto piacere era il comportamento di Alberto il quale, di fronte ad un atto che nessun uomo avrebbe tollerato, egli non solo lo consentì, ma volle restarne totalmente all’oscuro considerando, a tutti gli effetti, che esso non fosse mai esistito. Ricordava esattamente le sue parole : tutto ciò che è accaduto nella nostra famiglia è stato amore, soltanto amore totale. A conferma di quanto sopra ha voluto, come accadeva in tutti i matrimoni veri, di fare sua Laura soltanto nella prima notte di nozze. E lei ne fu tanto contenta da considerare, come voleva Alberto, che era quella la sua sua vera prima volta che aveva fatto l’amore e lo aveva fatto con lui, solo con lui, tutto il resto, per la loro vita, non era mai esistito

Una sera Laura, ormai arzilla vecchietta, volle accanto a sé il marito per aprire. come disse, e subito richiudere, una vecchia piaga.

“Questa apertura me la devi concedere. Io vorrei tu mi spiegassi perché nella nostra consuetudine di considerare i nostri tre figli tutti tre esattamente uguali, purtuttavia abbiamo sempre avuto un’attenzione, un rispetto, un amore più grande per il primo. Alberto rispose: la piaga la chiudo io e sarà chiusa per sempre.”

Laura, continuò Alberto. Ti ricordi di Maria quella ragazza che avevo conosciuto prima di te e che poi é uscita spontaneamente dalla nostra vita? Quel giorno io sono stato veramente colpito dalla partenza di una ragazza di grande bontà e gentilezza e, riflettendo bene sulla vicenda che io stavo trascorrendo a contatto con le due straordinarie e giovanissime Maria e Laura, ne ho dedotto i particolari di quella che sarebbe stata una vita straordinaria, incredibile, bellissima e tragica assieme : quella di noi due . E tutto questo si è realizzato esattamente come io avevo previsto.

Quel figlio, di fatto, ha vissuto avvenimenti straordinari che io e te abbiamo sempre davanti agli occhi e che ci hanno commosso profondamente fin dal suo arrivo su questa terra con un tuo incontro personale che ha avuto tutte le gioie e tutte le preoccupazioni del mondo, per continuare ad essere stato lui, neonato a farci sposare in tutta fretta sulla base di eventi toccanti, ma soprattutto per essere stato, nonostante tutto, un vero nostro figlio. Tutto questo costituisce un insieme eccezionale che ha riempito la nostra vita di commozione grande che abbiamo ricambiato con altrettanto amore, e superando tutte le eclatanti prove cui siamo stati continuamente sottomessi.