L’AUTOMOBILE – LO SCOPO ED IL PREMIO DI UNA VITA INTERA

INTRODUZIONE

Premessa indispensabile del racconto è il fatto che non sussiste alcuna relazione tra quanto è qui descritto e la realtà – Tutto ciò che è qui raccontato è esclusivamente frutto della fantasia.

Ecco la storia.

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Seguito passo passo dai famigliari dimostra soltanto un grande passione per le automobili in genere e vorrebbe sempre parlare di quelle e solo di quelle.

Giacomo è un bambino autistico. Ha comportamenti sempre uguali e non riesce ad entrare in sintonia con nessuno. A scuola, pur essendo aiutato da insegnanti di sostegno, riesce a fare pochissimo ed arriva ai 15 anni senza alcuna manifestazione normale.
Tutti gli insegnanti cercano di fare il possibile per far sì che egli si apra un pochino con i compagni di classe, e magari con l’apprendimento di qualche nozione teorica ma senza avere risultati. Non c’è nulla da fare, preferisce considerarsi sempre solo e rimuginare nella sua testa le cose che gli piacciono senza badare a chi gli sta attorno.

Una delle maestre lo prende molto in considerazione e tenta l’impossibile ma con risultati scarsissimi. Un giorno in aula nasce una discussione su una gara automobilistica di formula uno. E’ questa l’unica volta che Giacomo prende da sé l’iniziativa di intervenire con due parole affermando soltanto che ha vinto la Ferrari. La maestra ha colto al volo questa uscita ripromettendosi di parlarne con lui a quattro occhi. Il fatto di aver partecipato alla discussione sulle automobili ha fatto capire che era quello il modo per suscitare un minimo di interesse da parte di Giacomo. La maestra piano piano riuscì ad avere degli scambi di frasi restando sempre in tema di automobili. Con tutta la pazienza del caso ed a lungo andare lei riesce a fargli fare un racconto di un percorso automobilistico cui lui aveva assistito. Come argomento è quasi nullo però per Giacomo rappresenta qualcosa di sublime. Un dettaglio che ama profondamente è il colore delle automobili e di quello si continua a discutere più volte tra maestra e alunno tanto che, tenuto ben presente qual era l’interesse del giovane, la maestra lo fa raccontare più e più volte una storia completa con un inizio ed una fine. Per Giacomo era una gioia e continuò a ripeterla dimenticandosene spesso qualche parte ma via via, con il paziente aiuto della maestra, egli riuscì a raccontare questa storia completa anche a casa a sua mamma che lo stette ben volentieri ad ascoltare per recarsi subito dopo a colloquio con la maestra per sentirne il parere. La maestra le raccomandò di essere attenta anche lei tutte le volte che in casa accadesse di sollevare un problema che piaceva al ragazzo e di prendere la cosa al volo e farglielo ripetere con pazienza migliorando ogni volta allo scopo di fargli imparare a raccontare qualcosa di reale. La mamma accolse di buon grado questo consiglio ripromettendosi di metterlo in atto. Vedremo nella parte finale di questo racconto come da tutto ciò deriverà un episodio importantissimo avendo per oggetto niente meno che il risultato positivo di una causa in tribunale.

Giacomo ha uno zio che, sapendo della sua passione per le macchine, conserva scrupolosamente tutti gli articoli del giornale che riportano notizie di ogni tipo riguardanti le automobili e quando va a trovare la sorella, madre di Giacomo, le porta i ritagli in modo che lei possa leggere quelli che più interessano a Giacomo che, come ben si sà, è appassionato di quelle notizie-

LA PASSIONE PER LE AUTOMOBILI

Un giorno. camminando mano nella mano della mamma, Giacomo percorre una strada di grande traffico e fa capire che vorrebbe restare là in un piccolo spiazzo posto in corrispondenza di una curva stradale e più in alto di qualche metro rispetto al piano viabile consentendo di ammirare la corsa delle macchine che sono la sua passione soprattutto quando corrono veloci in curva. Mamma lo accontenta e rimane un quarto d’ora con lui. Ad un certo punto gli fa capire che a casa ci sono i lavori da fare e quindi bisogna tornare. Giacomo si fa intendere che vuole restare là ad osservare il passaggio delle automobili, ma la mamma ripete che bisogna tornare. Egli le fa cenno di andarsene e che che egli vuole restare là da solo ad ammirare la strada. La mamma acconsente e lo va a riprendere ad ora di pranzo. Finito di mangiare Giacomo, passata una mezz’oretta e riuscendo a farsi capire, vuole ritornare nella sua bella postazione. Ovviamente racconta a modo suo che gli piacciono le macchine e chiede di essere portato là in quel posto dominante. La mamma lo accompagna raccomandandogli di tornare per ora di cena. Da quel giorno Giacomo passerà tutta la sua vita fino agli attuali 49 anni sempre lí piazzato stabilmente nel suo posto privilegiato. Ogni tanto qualche automobilista, abituato alla sua infallibile presenza, si ferma ed avendo capito la sua condizione psichica, gli porta dei regaletti come biscotti, cioccolatini, caramelle dei quali è ghiotto ma l’unico discorso breve che riescono a fare riguarda le automobili per le quali egli dice che ne ha viste tante e molto belle.

Cercano anche di introdurre un ragionamento semplice su un altro argomento ma capiscono le sue difficoltà e soprattutto che egli riesce a spiegarsi solo su quello che gli piace. Se per esempio parlano di un colore egli risponde che gli piacciono le macchine rosse, se gli chiedono se il tempo è bello lui risponde che le macchine non hanno paura della pioggia. Insomma tutti hanno capito che la mente di Giacomo è totalmente occupata da una sola cosa alla quale ha ormai dedicato tutta la sua vita forse sperando sia da tale splendido esemplare, che è sempre l’automobile, che gli capiterà qualcosa di eccezionale.

Vedremo più avanti che c’è del vero in questa sua supposizione.

Gli automobilisti che tutti i giorni percorrono quella strada per lavoro si abituano alla sua presenza e, se qualche volta manca, aspettano il suo arrivo per fermarsi e chiederli se è stato ammalato. Ogni tanto dà una risposta un pò sensata ma spesso non risponde niente.

GIACOMO IN REALTA’

Nel ripensare alla vita di questo ragazzo ci si può chiedere se sarà felice, vista la passione che mette nella sua osservazione a qualcosa di preciso e definitivo. Si può ritenere che egli faccia una ordinata statistica dei colori, della forma delle macchine forse anche del modo di guidare soprattutto in curva. Sicuramente egli passa il suo tempo lí, sempre in quel bel posto dominante a lato della strada immaginandosi che accada qualcosa di nuovo, forse qualche corsa strana di una macchina o addirittura che un incidente debba accadere proprio lí davanti ai suoi occhi o forse ritiene che quelli che passano in macchina siano diventati tutti amici suoi per le decine anni che ha passato sempre lí ad osservarli mentre percorrono la strada..

In realtà nessuno può immaginare cosa passi nella mente di Giacomo, quello che è certo è il fatto che la vita che Giacomo sta trascorrendo per lui è bella, piena di avventure che tutti i giorni gli passano davanti con le mille differenti caratteristiche di ognuna di esse, come i diversi colori, la varia velocità, il modo usato per fare la curva stradale che si trova proprio lí davanti alla sua postazione. Tutte quelle cose che vede dal suo osservatorio privilegiato, tutto questo costituisce un film continuo per la sua mente di cui egli gode appieno. Questo film, che egli osserva fantasticamente, è migliore dei film veri i quali anche se ripetuti più volte sono sempre uguali. Niente affatto per Giacomo. Il suo è film che cambia ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ed è questo che lo appassiona. Quando torna a casa racconta qualcosa di nuovo che ha visto sempre nei riguardi delle automobili.

La presenza di Giacomo, alla fine rappresenta una consuetudine, una specifica attrattiva per chi percorre la strada e che ormai lo conosce bene.

L’EVENTO STRAORDINARIO

Ma un giorno quella cosa straordinaria che Giacomo pregustava da anni ed anni è realmente accaduta. Proprio li, nel tratto di strada vicino, egli vede una vettura che in piena curva sorpassa la macchina che la precede senza accorgersi che la corsia di sorpasso è già occupata da un’altra di colore nero che avanza regolarmente sulla sinistra e nella propria corsia. Egli si sbraccia per far capire il pericolo ma non fa in tempo ed avviene un gravissimo scontro frontale con le due automobili, una rossa ed una nera completamente distrutte e gli occupanti gravemente feriti.

Questa è quella grande occasione tanto aspettata e che Giacomo registra accuratamente nel suo film mentale per poterla ricordare mille volte e per raccontarlo alla mamma al suo ritorno a casa. Il filmato non è ancora completo. Subito dopo lo scontro è arrivata la polizia ed un carro attrezzi necessario per ripristinare il traffico spostando le auto danneggiate e quindi rimaste di traverso rispetto alla via, bloccando completamente la strada ed oltretutto rendendo irriconoscibile il punto esatto dove era accaduto lo scontro. Il traffico tanto caro a Giacomo è inesistente e non può riprendere prima della rimozione delle vetture distrutte. Giacomo resta impressionato ma contento del grande evento che attendeva da anni ma che finalmente egli ha vissuto in tutti i dettagli.

La polizia aveva già provveduto a fare delle fotografie delle macchine che certificavano lo stato delle cose subito dopo l’incidente. Probabilmente in qualche foto figurava anche la persona di Giacomo il che faceva supporre che egli potesse essere un valido testimone delle modalità con cui è avvenuto lo scontro, modalità oltremodo utili per definire le colpe del disastro. Infatti la la polizia aveva interrogato Giacomo che, da buon testimone, si trovava nella sua postazione privilegiata, ma si capì subito che egli aveva delle difficoltà e non era in grado di esprimersi.

Alla fine si dovette rinunciare alle dichiarazioni di Giacomo limitandosi a registrare che c’era una persona presente al momento dell’incidente ma che questi non era in grado di farsi comprendere. Finite le misure, redatto il verbale con le constatazioni fatte ed essendo le carcasse delle macchine già portate a lato strada fuori dalla pista automobilistica, la polizia lasciò il posto con la sua gazzella.

Anche Giacomo, con la testa ricolma di tutto quello di eccezionale che aveva visto, lascia la sua postazione perché ha fretta di raccontare a sua mamma lo spettacolo cui aveva assistito. Quando arriva a casa trova anche suo zio e zia che erano venuti a trovare la mamma ma Giacomo ha urgenza di raccontare ed allora mamma e zio stanno seduti a sentirlo. Egli racconta a modo suo che la macchina rossa nella curva ha sorpassato la quella che gli stava davanti senza vedere che andava a sbattere contro la quella nera che gli veniva incontro correndo nella sua normale corsia. Egli si è messo a sbracciare per segnalare che la auto rossa non poteva passare ma nessuno gli ha badato e le due automobili hanno sbattuto frontalmente tra di loro.

Nei giorni seguenti i giornali locali occupano delle mezze pagine per descrivere l’incidente con la totale distruzione delle macchine ed il ricovero dei due conducenti gravemente feriti. Stando ai giornali non si conoscono le modalità di corsa delle due auto né si sa chi sia il colpevole del grave incidente.

I giornali arrivano alla conclusione che il responsabile dell’incidente non riceverà nulla dall’assicurazione in quanto la società indennizzzante lo farà soltanto a favore di colui che, senza colpa, è stato investito. Egli potrà essere rimborsato di tutti i danni subiti dalla sua vettura e forse anche alla sua persona nel caso l’assicurazione contempli anche l’indennizzo degli occupanti.

I FERITI DALL’INCIDENTE

Fortuna vuole che dopo un mesetto ambedue i feriti completamente ristabiliti in salute, vengano dimessi dall’Ospedale e che essi si informino presso la polizia delle modalità riscontrate ma ovviamente la polizia non può riferire nulla perché arrivata ad incidente concluso e senza presenza di testimoni. Da quel momento ha inizia una profonda diatriba in quanto ognuno dei due sostiene la sua parte. Il proprietario della auto nera dichiara che è stato l’altro a sbandare alla sua sinistra nel fare la curva a velocità troppo elevata ed andando a sbattere contro di lui che viaggiava ordinato nella sua corsia. L’altro afferma di essere stato investito dalla macchina nera che viaggiava fuori corsia. Testimoni non ce ne sono e quindi il problema resta insoluto.

Il personaggio della vicenda che ha viaggiato costantemente nella sua corsia, sentendosi sicuro di essere dalla parte della ragione, fa partire una denuncia alla quale fa seguito un regolare processo. I giornali riportano nuovamente tutta la vicenda facendo rilevare la difficoltà di conoscere la verità non essendoci testimoni che abbiano assistito allo scontro. Nel frattempo la società assicuratrice non esborsa nemmeno un solo euro di indennizzo dei gravi danni.

LA DIFFUSIONE DELLA NOTIZIA STRAORDINARIA

Accade che lo zio di Giacomo, nel raccogliere gli articoli di giornale che parlano delle automobili per portarli alla sorella affinché li legga a Giacomo, si accorge che la fotografia del giornale riguarda proprio l’incidente raccontato da lui ed oltretutto nella foto lo si vede proprio mentre sta osservando le due vetture incastrate tra di loro. Sicuro che questo articolo avrebbe riscosso l’interesse del nipote corre a portarlo alla sorella la quale lo fà vedere urgentemente a Giacomo.

Indescrivibile la felicità di quest’ultimo che si vede toccato dalla fortuna per essere pubblicato nel giornale, non sta più nella pelle e non finisce più di ripetere il film di quell’avvenimento. La numerosa ripetizione dell’evento fa si che la mamma ricordi perfettamente i consigli avuti a suo tempo dalla maestra di Giacomo, la quale le aveva raccomandato che, essendo soltanto l’automobile l’argomento di cui Giacomo dimostrava un grande interesse, si sarebbe dovuto sempre approfittare di ogni occasione opportuna per parlarne a Giacomo, per discuterne assieme ed in genere eseguendo tutte le possibili azioni di corresponsione di interessi sull’argomento perchè in quel modo si contribuiva notevolmente al miglioramento generale del ragazzo,.

La mamma ritenne che un’occasione come quella non si sarebbe presentata mai più e, convinta com’era del beneficio che ne sarebbe derivato a Giacomo, si diede da fare in tutti i modi facendolo parlare a lungo ed in modo da fargli migliorare il suo racconto correggendolo negli errori e modificando qualche sua frase tanto da farne derivare una descrizione quasi normale e cioè del tipo che avrebbe sostenuto qualunque altro ragazzo.

Si può affermare che quello che stava accadendo fosse un vero miracolo. Giacomo che mai, mai nella sua vita era intervenuto in una discussione, mai aveva colloquiato con chicchessia su qualsiasi argomento, questa volta stava collaborando senza mai stancarsi nell’esprimere il suo pensiero, nel migliorare, sia pur con l’ausilio dei presenti, le frasi con l’aggiunta di particolari,  di consistenti spiegazioni di dettaglio spinto da un entusiasmo incontenibile. Il racconto che ne risultò fu veramente clamoroso non solo perché descriveva minuziosamente l’incidente automobilistico in tutti i suoi dettagli ma lo faceva con un linguaggio,  con uno stile suo particolare perché coniato personalmente da Giacomo secondo procedure del tutto personali, diverse dalle normali modalità della lingua ufficiale italiana e che avrebbe stupito o ogni lettore.

A sua volta lo zio, sicuro che si trattasse di una vicenda che appassionava Giacomo, mentre questi ripeteva per l’ennesima volta tutto il film dello scontro già presente chiaramente nella mente del ragazzo, estrasse il proprio telefonino e filmò interamente Giacomo mentre spiegava ottenendo, grazie a quel grande insieme di avvenimenti e di precisi ricordi, un filmato sicuramente piacevole ed anche importante per le verità che il ragazzo aveva con la sua propria voce, documentato.

Tornato a casa sua lo zio prova a rivedere il filmetto e trova straordinario che un personaggio incapace di parlare normalmente diventi loquace e così preciso quando racconta l’incidente. La cosa lo stupisce oltremodo e pensa di ricavare dal suo filmato una storia interessante da pubblicare alla tv tra le curiosità che spesso vengono fatte vedere. Infatti si mette d’accordo con una ragazza sua conoscente ed appassionata nel comporre dei filmati piacevoli allo scopo di ricavarne un film completo che va dal racconto di Giacomo, una persona con gravi problemi di comunicazione ma che, con la sua passione inveterata di restare per anni ed anni in quella sua posizione di ammiratore del passaggio delle automobili, arriva infine al fatto straordinario di consentire la rappresentazione bella e veritiera dell’accaduto. Nel film viene descritta, con la voce della ragazza, anche la causa giudiziaria che ne ha fatto seguito.

Il filmato completo viene mandato alla alla televisione locale la quale lo mette in onda riscuotendo anche un bel successo tra gli spettatori. Questo successo fa sì che il racconto di Giacomo venga ripetuto anche da altre televisioni situate nei territori vicini e, gran finale della vicenda, viene visto anche da spettatori che conoscevano lo svolgersi del processo intentato dall’automobilista. Qualcuno di questi e che era amico dell’avvocato che stava curando la causa di cui si è detto, spiegò bene all’avvocato stesso che esisteva un filmato dal quale si poteva capire, cosa molto importante per il suo incarico in tribunale, come era successo in realtà l’incidente derivandolo dalla descrizione del personaggio del filmato.

L’avvocato si premurò di farsi dare dalla redazione della TV locate il filmato per poterlo vedere.

LA CAUSA IN TRIBUNALE

Durante l’udienza del tribunale l’avvocato di cui si è detto fece un’arringa veramente esemplare spiegando chi era Giacomo cioè una persona alla quale nessuno, ivi compresa la polizia, aveva dato credito, una persona che aveva dedicato gran parte della sua vita al traffico automobilistico ed ora, per rendergli la soddisfazione che si merita, egli chiede il permesso di proiettare lì in aula del tribunale un breve filmato che oltre ad avere il vantaggio di illustrare la persona di Giacomo, darà la soluzione del quesito in causa. Il presidente concede il permesso specificando però che, ai fini prettamenti gudiziar, quel racconto non avrebbe presentato alcuna validità ufficiale.

Finito il film e gli applausi degli uditori della sala dal tribunale, l’avvocato ripeté la storia di Giacomo affermando che essa definiva perfettamente lo svolgersi reale dei fatti.

Il giudice affermò che, pur mancando il giuramento di rito del testimone, purtuttavia la visione del filmato e l’impressione ricevuta, gli aveva dato una convinzione cosí netta di veridicità da ritenere opportuno chiedere al proprietario della macchina rossa, presente in udienza e che aveva effettivamente giurato davanti al giudice di dire la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità, se aveva il coraggio, seduta stante, di smentire un racconto così preciso fatto da un testimone che non solo era presente al momento dell’incidente ma aveva passato un lunghissimo periodo della sua vita proprio ad esaminare il traffico stradale. La descrizione del testimone, continuò il giudice, era stata così ben fatta da convincere lui stesso, nella sua qualità di giudice che doveva emettere la sentenza, della veridicità dei fatti filmati.

Il conducente della macchina rossa si alzò in piedi e, tra lo scrosciare di applausi del pubblico presente in sala, non riuscì a far altro che dire la verità addossando a sè stesso tutta la colpa dell’incidente .

Alla fine del processo il risultato rappresentò esattamente la verità e la sentenza anche, restando

il merito chiaramente di Giacomo

FINALE INCANDESCENTE

Ma c’è un seguito importante. La descrizione della causa è stata resa così eclatante ed allo stesso tempo resa così commovente dalla figura di Giacomo, il quale, affetto da grave autismo ma al momento giusto in grado di far sbrogliare quella matassa, riuscí a far riempire di nuovo le pagine dei giornali con la vicenda dello scontro automobilistico e del comportamento di personaggio affetto da grave menomazione.

L’intero susseguirsi di colpi di scena provocò un’azione di grande festeggiamento del cinquantesimo compleanno di Giacomo che avveniva proprio allora.

Venne ottenuta l’autorizzazione a bloccare la strada e, imponendo un tracciato stradale alternativo, dalle 10 alle 11 del giorno del compleanno, la festa venne fatta nella postazione di Giacomo stesso ed in presenza di moltissime automobili ferme in strada e nel vicino spiazzo. Il sindaco del paese tenne un breve discorso per lodare ed augurare ad un illustre cittadino del paese, cioè a Giacomo, una lunga e felice vita. Al terminare del suo sermone invitò tutti gli automobilisti al suo numero tre (dopo l’uno ed il due) a dare una robusta suonata di clacson che per Giacomo sarebbe stato ed è stato in realtà il più bel momento della sua vita.

Al sentire lo strombazzamento dei clacson, Giacomo si commosse veramente e la cerimonia terminò con le lacrime agli occhi non solo di Giacomo ma anche di molti degli automobilisti presenti i quali continuarono a lungo a battere le mani ad un personaggio veramente felice : Giacomo la persona più appassionata dell’automobile del mondo intero.